25 aprile 2024
Aggiornato 01:30
La crisi siriana

Rafsanjani accusa Assad, Putin: «Servono prove convincenti»

Secondo il Financial Times l'ex presidente iraniano Hashemi Rafsanjani ha accusato il regime del presidente siriano Bashar al-Assad di aver utilizzato delle armi chimiche contro il proprio popolo, che ora «deve attendersi un'invasione»

TEHERAN - L'ex presidente iraniano Hashemi Rafsanjani ha accusato il regime del presidente siriano Bashar al-Assad di aver utilizzato delle armi chimiche contro il proprio popolo, che ora «deve attendersi un'invasione»: è quanto pubblica il quotidiano britannico The Financial Times, secondo il quale la posizione dell'attuale presidente del Consiglio del Discernimento riflette una possibile divisione in seno alla dirigenza iraniana sul sostegno da dare a Damasco.

Le dichiarazioni di Rafsanjani erano state riportate la settimana scorsa dall'agenzia semiufficiale Ilna: contrarie alla posizione ufficiale di Teheran - che accusa l'opposizione siriana di essere responsabile dell'uso delle armi chimiche - erano tuttavia state cancellate dal sito e lo stesso Ministero degli Esteri si era affrettato a smentirle, affermando che le parole dell'ex Presidente erano state male interpretate: una registrazione audio diffusa ieri ha tuttavia dimostrato inequivocabilmente le accuse di Rafsanjani al regime di Assad.

Secondo gli analisti Rafsanjani ha voluto avvertire il governo del presidente moderato Hassan Rohani di non fornire più ad Assad un sostegno incondizionato, tanto più che Teheran ha ora tutto l'interesse a riaprire un dialogo con le potenze occidentali per risolvere le questioni legate al dossier nucleare ed ottenere la revoca delle sanzioni economiche e finanziarie che hanno messo in gravi difficoltà l'economia iraniana.

Putin: Servono prove «convincenti» - I Paesi occidentali devono presentare al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite delle prove «convincenti» sull'utilizzo di armi chimiche da parte del regime del presidente siriano Bashar al-Assad: lo ha affermato il presidente russo Vladimir Putin, intervistato dell'emittente televisiva Channel One.

Putin ha dichiarato che qualora vi fossero prove convincenti dell'uso di armi chimiche e delle relative responsabilità, la Russia «è pronta ad agire nel modo più serio e deciso»; il Presidente russo ha infine confermato che le forniture a Damasco dei missili antiaerei S-300 sono state «sospese».