20 aprile 2024
Aggiornato 01:30
La crisi siriana

Ex Generale: l'esercito di Assad sull'orlo del crollo logistico

L'esercito di Bashar al-Assad è sull'orlo del crollo logistico, perché manca di combustibile e di cibo e non riesce a rifornire le proprie truppe: lo ha dichiarato il generale siriano Mohammad al-Zobi, passato due mesi fa tra le fila dei ribelli.

DAMASCO - L'esercito di Bashar al-Assad è sull'orlo del crollo logistico, perché manca di combustibile e di cibo e non riesce a rifornire le proprie truppe: lo ha dichiarato il generale siriano Mohammad al-Zobi, passato due mesi fa tra le fila dei ribelli.
Come riporta il quotidiano britannico The Guardian, due gironi fa Al-Zobi ha di nuovo passato il confine per combattere contro l'esercito del regime, esercito che «può durare uno o due mesi al massimo», dopo dio che - conclude il generale - Assad «lascerà la Siria, andrà in Russia o forse in Iran».
Pessimista sul futuro delle truppe regolari si era detto anche il comandante della missione di osservazione dell'Onu, generale Robert Mood: «E' solo questione di tempo prima che un esercito che usa una violenza così sproporzionata contro la popolazione civile cada, ogni volta che in un villaggio ci sono 15 morti si mobilitano 500 simpatizzanti, di cui un centinaio combattenti».

Gli italiani scomparsi, per l'agenzia Sana «liberi da ieri» - Sarebbero stati liberati dopo essere scomparsi in Siria per circa una settimana i due tecnici italiani, dipendenti di una società genovese subappaltatrice dell'Ansaldo. Lo scrive l'agenzia di stampa ufficiale siriana Sana. La Farnesina aveva riferito lunedì di non avere più notizie dei connazionali che sarebbero stati fermati il 20 luglio dalla polizia siriana sulla strada fra Damasco e l'aeroporto mentre erano in procinto di lasciare il paese. Stamattina il ministero, chiamato a commentare gli ultimi sviluppi, assicura che il ministro Giulio Terzi, anche attraverso l'Unità di Crisi sta seguendo «minuto per minuto questa fase delicata della vicenda» invitando a «mantenere massimo riserbo e prudenza ai fini del buon esito del caso».
«Durante le operazioni mirate a ripulire alcune regioni (dai ribelli, ndr) nella provincia di Damasco, le truppe siriane sono riuscite a liberare i due tecnici italiani che erano stati sequestrati da gruppi terroristici» riferisce l'agenzia Sana. «I due uomini hanno affermato di essere stati rapiti da un gruppo di una quindicina di terroristi che li hanno maltrattati» aggiunge la fonte. I due italiani, che sarebbero stati liberati ieri dovrebbero ora lasciare il paese sconvolto dalla guerra civile. Secondo il Secolo XIX, i due uomini stavano lavorando alla costruzione di una centrale elettrica nella località di Deir Alì vicino a Damasco per conto della società elettrica nazionale siriana.