1 maggio 2024
Aggiornato 23:30
Medio Oriente | La crisi siriana

Siria, Erdogan ha perso speranza: non so cosa auspicare

Il Primo Ministro Turco: Unità di intenti e di azione Comunità internazionale. Noi non possiamo credere che in Siria ci siano state vere elezioni. Intanto il Governo italiano autorizza una missione di pace senza armi

ROMA - C'è stato addirittura un tono di sconforto nella valutazione che il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan ha dato oggi sulla situazione in Siria, rispondendo a una domanda durante la conferenza stampa congiunta con il presidente del Consiglio Mario Monti al termine del vertice intergovernativo Italia-Turchia che si è tenuto oggi a Roma. «Ho perso la speranza, non so più cosa auspicare», ha detto Erdogan.

Non possiamo credere che in Siria ci siano state vere elezioni - Erdogan ha assicurato l'accoglienza della Turchia ai circa 23mila rifugiati siriani che sono sul suo territorio: «ho visitato le famiglie e ho ascoltato i loro problemi. Ho detto loro di ritornare in patria quando riterranno di essere in sicurezza. Finché non lo saranno siamo pronti ad accoglierli», ha detto il capo del governo di Ankara. Tuttavia Erdogan ha chiarito che si tratta «di un problema internazionale e che tutti dovremo lavorare insieme per fornire il sostegno necessario».
Erdogan ha criticato il risultato delle elezioni siriane per la loro opacità. Si è inoltre chiesto cosa possano fare gli osservatori internazionali. «Ci vorrebbero mille, duemila, tremila osservatori che vadano lì tutti assieme per capire. Noi non possiamo credere che in Siria ci siano state vere elezioni, non si capisce neanche quali partiti vi abbiano preso parte».
Monti, dal canto suo, ha auspicato una «unità di intenti e d'azione» che è difficile «come abbiamo visto nel Consiglio di sicurezza dell'Onu», che ora tuttavia «ha cominciato finalmente a muoversi in quel senso».

Il Governo italiano autorizza missione di pace italiana senza armi - Il Governo ha autorizzato una missione di pace italiana in Siria. In una nota della presidenza del Consiglio si legge che «nell'ambito delle risoluzioni 2042 e 2043 votate dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite, il Consiglio dei ministri ha autorizzato oggi una missione di pace di militari italiani in Siria nel ruolo di 'osservatori delle Nazioni unite'. E, come tali, disarmati. La missione interesserà fino a un massimo di diciassette militari. I primi cinque saranno in Siria già dalla prossima settimana».
«L'Italia - spiega palazzo Chigi - si è attivata fin dalle prime ore per dare sostegno alla missione umanitaria avviata dall'Onu in rispetto delle risoluzioni 2042 e 2043. Ed ha subito messo a disposizione aerei per il trasporto di mezzi ed equipaggiamenti destinati agli 'osservatori' impiegati in Siria».