20 aprile 2024
Aggiornato 01:00
La crisi del debito greco

Berlino: Sì agli aiuti, ma il futuro è nelle mani dei greci

Tre ministri tedeschi hanno invitato i greci a fare di più. Generale Tricarico: Armi in cambio di aiuti? Verosimile. Approvato il piano di austerità, Atene a ferro e fuoco. Cancellieri: I fatti di Atene sono monito importante

BERLINO - Il futuro «è nelle mani dei greci». Questa dichiarazione fatta dal ministro dell'Economia tedesco Philipp Roesler, alla vigilia del voto sul piano di tagli al Parlamento greco, riassume la posizione di Berlino, che invita i greci ad impegnarsi maggiormente per evitare la bancarotta.
Mentre ieri sera manifestanti disperati hanno messo a ferro e fuoco Atene, per protestare contro il nuovo piano di austerità richiesto dall'Ue e dal Fmi (Fondo monetario internazionale, che permetterà di ottenere la nuova tranche di aiuti da 130 miliardi di euro, Roesler affermava al primo canale pubblico Ard che i timori di un default e di un'uscita di Atene dalla zona euro «stanno scomparendo». «Il D-day è sempre meno allarmante», ha detto il leader Fdp, invitando la Grecia a fare di più per realizzare le riforme strutturali. «Siamo pronti ad aiutare. Ma, ancora una volta, dobbiamo e vogliamo aiutare solo se c'è un ritorno dalla parte greca - ha spiegato - altri paesi, come Portogallo e Spagna, si impegnano molto di più della Grecia».
«Non è abbastanza adottare il piano di riforma - gli ha fatto eco sullo Spiegel il ministro degli Esteri tedesco Guido Westerwelle - è necessario cominciare senza ritardi la realizzazione di queste riforme».
Chi ha usato parole più dure, probabilmente per mettere pressione ai deputati greci, è stato il collega delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, che ieri in un'intervista ha detto: «Le promesse della Grecia non ci bastano più. Devono prima realizzare parte del programma». Secondo l'esponente Cdu, la maggior parte dei tedeschi in base ai sondaggi è disposta ad aiutare la Grecia: «Ma è importante sottolineare che non deve diventare un pozzo senza fondo». Schaeuble è arrivato a dire che gli aiuti per la Grecia si stanno rivelando più difficili di quelli fatti per la Riunificazione tedesca nel 1990.

Generale Tricarico: Armi in cambio di aiuti? Verosimile - Quello delle presunte pressioni di Germania e Francia per vendere armi alla Grecia in cambio di aiuti è uno «scenario verosimile». Lo ha detto l'ex capo di Stato maggiore dell'Aeronautica militare, generale Leonardo Tricarico, in un'intervista a Radio 24. «Questo scenario è verosimile, nel mondo del procurement militare oggi più di ieri stanno prevalendo valutazioni di carattere politico più che la bontà del prodotto vero e proprio», ha commentato Tricarico.
Le pressioni sono state denunciate nei giorni scorsi dalla stampa tedesca, che ha qualificato come «cinico» il comportamento di Angela Merkel. Il generale Tricarico ha definito «abnorme» la spesa militare della Grecia, che rappresenta il 3% del Pil: «è oltre il triplo dell'Italia, noi siamo persistentemente al di sotto dell'1%», ha sottolineato. «E' effettivamente abnorme, certamente non giustificata dalla questione sullo sfondo della politica greca, cioè la litigiosità con la Turchia. Questione in questo momento da accantonare perchè le sfide sono altre», ha concluso Tricarico.

Elezioni legislative anticipate in aprile - In Grecia si terranno elezioni legislative anticipate in aprile. Lo ha annunciato il portavoce del governo greco Pantelis Kapsis, all'indomani del voto favorevole del Parlamento sul nuovo programma di austerità richiesto dall'Ue e dall'Fmi per sbloccare un nuovo prestito ad Atene.
«Questo governo ha a disposizione un mese e mezzo di lavori (...) chiuderemo a marzo (il lavoro sul prestito e sul piano di disindebitamento) e le elezioni si terranno in aprile», ha dichiarato Kapsis alla stampa.

Approvato il piano di austerità, Atene a ferro e fuoco - Il Parlamento greco ha approvato ieri sera il piano di austerità richiesto dall'Unione Europea e dal Fondo monetario internazionale (Fmi), per ottenere in cambio la nuova tranche di aiuti da 130 miliardi di euro che ha l'obiettivo di salvare il paese dal default. A favore delle misure presentate dal governo Papademos hanno votato 199 parlamentari, 74 i voti contrari. Oltre 40 deputati sono stati espulsi dai partiti della coalizione di governo per non aver appoggiato il piano.
Il voto è stato preceduto da un infuocato dibattito, nel corso del quale i rappresentanti del governo hanno evocato scenari drammatici per la Grecia nel caso di bocciatura del piano di austerità. All'esterno del Parlamento intanto si erano radunate migliaia di persone (80.000 secondo le autorità) per protestare contro le nuove misure.
Gruppi di manifestanti hanno letteralmente messo a ferro e fuoco il centro della capitale, scontrandosi con la polizia e appicando incendi in banche, negozi e uffici. Almeno 54 persone sono rimaste ferite, ha riportato il ministero della Sanità. Anche a Salonicco ci sono state manifestazioni di protesta e almeno sei banche sono state danneggiate.

Cancellieri: I fatti di Atene sono monito importante - Il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, considera gli scontri di piazza tra manifestanti e forze dell'ordine avvenuti ieri in Grecia «un monito importante». Lo ha detto a margine della firma di un protocollo di legalità per Expo 2015. «Guardiamo alla Grecia con attenzione e apprensione» ha aggiunto il ministro, ma a proposito dei rischi di un contagio ha sottolineato che «in questo momento non abbiamo motivi per ritenerlo. L'Italia sta dando prova di grande crescita, però comunque dobbiamo tenere presente» quanto avvenuto ad Atene. L'Italia comunque, ha concluso il ministro, «è in un'altra situazione».