29 marzo 2024
Aggiornato 06:00
Medio Oriente | La crisi siriana

Siria, il testo della risoluzione ONU non prevede il ricorso alla forza

Ma Assad deve rimettere i poteri al suo vice. Qatar: L'ONU fermi la «macchina della morte» di Assad. Washington: La caduta di Assad è solo una questione di tempo. Ong: Circa 100 persone uccise ieri, almeno 53 sono civili

NEW YORK - Il nuovo progetto di risoluzione dell'Onu sulla Siria chiede al presidente Bashar al Assad di trasferire «tutti i suoi poteri al suo vice presidente» e «non impone agli Stati di ricorrere alla forza». E' quanto riporta l'Afp che ha ottenuto una copia del documento che riprende le grandi linee del piano di uscita dalla crisi annunciato una settimana fa dalla Lega araba. Il progetto sarà esaminato dal Consiglio di sicurezza oggi alle 15 locali di New York (le 21 italiane).
Il testo sottolinea che «nulla di questa risoluzione impone agli Stati di ricorrere alla forza o alla minaccia dell'uso della forza», un tentativo di smussare le opposizioni russa e cinese. La risoluzione sostiene il piano della Lega araba che prevede «il trasferimento da parte del presidente siriano di tutta la sua autorità al suo vice presidente in vista di cooperare interamente con il governo di unione nazionale» durante il periodo di transizione. Prevede inoltre a termine «delle elezioni libere e trasparenti» sotto supervisione «araba e internazionale». Chiede inoltre al governo siriano di «porre fine immediatamente a tutte le violazioni dei diritti umani contro coloro che esercitano il loro diritto alla libertà d'espressione».

Qatar: L'ONU fermi la «macchina della morte» di Assad - Il primo ministro del Qatar, Hamad bin Jassim Al-Thani, ha chiesto oggi al Consiglio di Sicurezza dell'Onu di agire per fermare «la macchina della morte» del regime siriano e mettere fine alla «tragedia umanitaria» in corso. All'apertura della riunione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, in cui si discute della crisi in Siria alla presenza dei ministri degli Esteri di diversi paesi membri, il primo ministro del Qatar ha accusato il regime di Damasco di «uccidere il suo proprio popolo».

Washington: La caduta di Assad è solo una questione di tempo - La caduta del regime del presidente siriano Bashar al-Assad è «solamente una questione di tempo»: lo ha affermato il direttore dei servizi segreti statunitensi, James Clapper, nel corso di un'audizione al Senato.

Ong: Circa 100 persone uccise ieri, almeno 53 sono civili - Circa cento persone sono state uccise, e tra esse 53 civili, negli scontri che hanno avuto luogo ieri in Siria. Lo ha annunciato l'Osservatorio siriano per i diritti umani, che ieri aveva fornito un bilancio complessivo di almeno 53 vittime.

L'UE sollecita un intervento dell'Onu per porre fine a repressione - Alla vigilia della riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu, i leader europei hanno sollecitato le Nazioni Unite a intervenire per far cessare la repressione in Siria. «Esprimiamo il nostro sdegno per le atrocità e la repressione commesse dal regime siriano e invitiamo i membri del Consiglio di sicurezza dell'Onu ad adottare le misure da troppo tempo attese per mettere fine alla repressione», ha detto il Presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy nella conferenza stampa tenuta al termine del vertice europeo.
L'Ue ha così unito la sua voce a quella del Segretario di Stato Usa Hillary Clinton che, ieri, ha sollecitato le Nazioni Unite ad agire, nonostante l'opposizione russa alla risoluzione sostenuta anche dalla Lega araba che chiede un cessate il fuoco.
«Invito tutti i membri del Consiglio di Sicurezza dell'Onu ad assumersi le proprie responsabilità rispetto alla situazione in Siria», ha aggiunto quindi Van Rompuy in un comunicato, esprimendo il sostegno europeo alle iniziative della Lega araba. «Serve con urgenza una reazione rapida da parte del Consiglio di sicurezza dell'Onu», ha concluso.

Juppé a New York per «convincere» il Consiglio di sicurezza - Il capo della diplomazia francese, Alain Juppé, arriva oggi a New York per «convincere il Consiglio di sicurezza ad assumersi tutte le responsabilità a fronte dei sempre più gravi crimini contro l'umanità commessi dal regime siriano»: lo ha annunciato il ministero degli Esteri parigino.
Juppé parteciperà ad una riunione ministeriale, voluta dalla Lega araba, in presenza dei ministri arabi e dei Paesi membri del Consiglio di sicurezza, ha riferito ieri Bernard Valero, portavoce del Quai d'Orsay, precisando che la riunione dovrà «contribuire» all'adozione di un progetto di risoluzione sulla Siria. La riunione è stata «voluta dalla Lega araba, di cui noi apprezziamo e appoggiamo gli sforzi», ha aggiunto Valero.
«E' oggi evidente che il regime deve passare il testimone», ha sottolineato ieri in un incontro con la stampa a Bordeaux, città di cui è sindaco Juppé. «E' tempo che il Consiglio di sicurezza possa agire per contribuire alla soluzione di questa crisi. Obiettivo della riunione è che il Consiglio di sicurezza possa ascoltare il rapporto della Lega, che si è impegnata sul campo da fine dicembre e che possa appoggiare i suoi sforzi e previsioni», ha aggiunto ancora Valero. «Un progetto di risoluzione a questo proposito è stato presentato venerdì al Consiglio di sicurezza dal Marocco, a nome della Lega araba. Conviene al momento adottare questo testo. La riunione ministeriale di domani vi deve contribuire», ha detto.
Il testo, sostenuto da Regno Unito, Francia e Germania chiede un sostegno internazionale al piano di uscita dalla crisi difeso dalla Lega araba, che prevede che il presidente siriano Bashar al Assad lasci il potere al suo vice prima dell'apertura di negoziati.