Quando Kim Jong Un andava a Tokyo Disneyland
Le guardie di frontiera giapponesi trasalirono quando scoprirono che la famigliola che avevano fermato all'aeroporto internazionale di Narita, a Tokyo, era Kim Jong Nam, il primogenito del dittatore nordcoreano Kim Jong Il, nemico numero uno del Sol Levante
TOKYO - Era maggio 2001. Le guardie di frontiera giapponesi trasalirono quando scoprirono che la famigliola che avevano fermato all'aeroporto internazionale di Narita, a Tokyo, era Kim Jong Nam, il primogenito del dittatore nordcoreano Kim Jong Il, nemico numero uno del Sol Levante. Eppure, Jong Nam, oggi un quarantenne che vive a Macao, lontano dalle trame del regime di Pyongyang (ma vicino agli amati casinò), pare non essere stato l'unico discendente diretto del «Presidente eterno» Kim Il Sung a visitare il parco di divertimenti della capitale nipponica.
La conferma dalla rete pubblica giapponese - Secondo quanto ha raccontato oggi la Nhk, rete pubblica giapponese, anche il giovane Kim Jong Un, indicato come il successore del «Caro Leader», pare aver fatto una puntata nel regno di Topolino. A confermarlo alla rete televisiva nipponica è stato un uomo che, per lavoro, s'è trovato a frequentare molto da vicino la famiglia Kim. Kenji Fujiwara, fino al 2001, ha lavorato in Corea del Nord come cuoco personale di Kim Jong Il e, in quella veste, ha avuto modo di avere intensi rapporti d'amicizia anche con il «Grande successore», oggi un generale a quattro stelle non ancora trentenne.
«A maggio del 1991 Jong Un, la madre, Ko Yun Hi e il fratello maggiore Jong Chol scomparvero per un po'», ha raccontato l'ex cuoco alla Nhk. «Dopo una quindicina di giorni - ha continuato -, quando tornarono, mi disse tutto contento: 'Siamo stati a Tokyo Disneyland'».
Poi, ci sarebbe stato almeno un altro viaggio segreto in Giappone. Ko, la madre di Jong Un, pure essendo coreana, in realtà è nata a Osaka. Quando aveva 17 anni, dopo essere tornato dal Sol levante, parlando col cuoco nipponico, gli disse: «E' proprio come mi ha detto la mamma: i grattacieli, le autostrade, lo Shinkansen (il treno superveloce, ndr.), tutto eccezionale!»