28 agosto 2025
Aggiornato 03:30
La reazione dopo l'annuncio formale di Washington

Palestinesi: «All'ONU anche con il veto USA»

Il Portavoce di Abu Mazen: «Andiamo al Consiglio di sicurezza per proteggere i diritti del popolo palestinese. Non vogliamo problemi con gli Stati Uniti»

RAMALLAH - I palestinesi hanno ribadito la loro determinazione a chiedere al Consiglio di sicurezza dell'Onu l'adesione di uno Stato di Palestina, dopo l'annuncio formale da parte degli Stati Uniti che opporranno il loro veto.
«Andiamo al Consiglio di sicurezza per proteggere i diritti del popolo palestinese e l'idea di una soluzione a due Stati», ha replicato in una dichiarazione all'Afp il portavoce del presidente palestinese Abu Mazen, Nabil Abu Rudeina.

Portavoce Abu Mazen: «Non vogliamo problemi con Washington» - «Non vogliamo problemi con l'amministrazione americana ma siamo decisi a sostenere dei negoziati fondati sui confini del 1967 e a fermare la colonizzazione», ha detto Rudeina, riferendosi alle posizioni sostenute pubblicamente dal presidente americano Barack Obama e respinte da Israele.
Il presidente palestinese, Abu Mazen, prevede di consegnare personalmente la domanda di adesione al segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, il 20 settembre in occasione dell'annuale Assemblea generale delle Nazioni unite a New York.

Gli USA annunciano il veto al riconoscimento dello Stato palestinese - Gli Stati Uniti hanno annunciato formalmente ed esplicitamente che opporranno il loro veto a un tentativo dei palestinesi di ottenere il riconoscimento del loro Stato all'Onu. «Non dovrà sorprendere...che gli Stati Uniti si sono opposti al passo dei Palestinesi a New York per cercare di stabilire uno Stato che può essere ottenuto se non attraverso i negoziati. Se qualcosa dovesse essere presentato al Consiglio di sicurezza, gli Stati Uniti opporranno il loro veto», ha detto il portavoce del dipartimento di Stato Victoria Nuland.
La dichiarazione ha fatto seguito di poco a un intervento di Wendy Sherman, neo-nominata sottosegretario di Stato, la quale durante l'audizione in Senato per la conferma della nomina ha detto che «il presidente è stato molto chiaro: una risoluzione Onu per il riconoscimento della Palestina non ci porterà alla soluzione a due stati che entrambe le parti cercano e la gran parte del mondo cerca».
Sherman ha aggiunto che il governo Usa non è preoccupato di un possibile approdo della risoluzione al Consiglio di sicurezza, ma che la possibilità di una dichiarazione all'Assemblea Generale «rimane un motivo di preoccupazione». Deve esserci quindi per gli Usa «un altro modo di fare progressi» e che porti Israele e palestinesi a una trattativa diretta.