23 aprile 2024
Aggiornato 10:30
Medio Oriente

Netanyahu da Obama: colloqui diretti con ANP

Il Premier israeliano, domani a Washington, chiederà al Presidente americano di aumentare le pressioni sui palestinesi

GERUSALEMME - Il Primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e il presidente americano, Barack Obama, tenteranno nel loro incontro di domani alla Casa Bianca di riannodare il dialogo dopo essersi lasciati freddamente al termine del precedente summit di marzo. In cima all'agenda dei colloqui figurano i negoziati di pace fra Israele e i palestinesi. Altri argomenti che saranno al centro dell'incontro fra i due leader sono la scadenza a settembre del congelamento delle colonie ebraiche, la revoca parziale del blocco israeliano di Gaza e il nucleare iraniano.

A proposito dei negoziati di pace, Netanyahu insisterà per un intervento deciso della Casa Bianca per convincere i palestinesi a negoziati di pace diretti con Israele. Lo stesso Netanyahu giorni fa dichiarava che il principale obiettivo del viaggio è quello di ottenere progressi in direzione di negoziati diretti con l'Anp. Attualmente israeliani e palestinesi sono impegnati in colloqui indiretti con la mediazione dell'inviato speciale Usa per il Medio Oriente, George Mitchell che al momento non avrebbero registrato alcun progresso nonostante Washington abbia affermato di recente il contrario.

Nella sua ultima visita a Washington, Netanyahu aveva avuto un'accoglienza glaciale alla Casa Bianca dopo l'annuncio da parte di Israele della costruzione di 1.600 alloggi in un quartiere di Gerusalemme est. Questa volta l'atmosfera dovrebbe essere più calorosa. «La cosa più importante per gli Usa sono le apparenze. Fondamentalmente, è una amministrazione che vuole fare bella figura e mostrare che ottiene qualcosa», afferma un esperto del Medio Oriente, Barry Rubin.

Il presidente Obama vuole che prolunghi il congelamento delle colonie in Cisgiordania. Ma i falchi della coalizione al potere in Israele si oppongono ad una estensione della moratoria. Netanyahu resta nel vago su questa questione. Tuttavia alla vigilia del viaggio a Washington, ha fatto in modo di impedire che una commissione ministeriale adotti un progetto di legge che avrebbe reso obbligatorio l'avallo del Parlamento per qualsiasi prolungamento del congelamento.

«Ritengo che Obama farà tutto quello che può per ottenere da Netanyahu cosa che potrebbe sembrare un impegno a favore di una proroga del congelamento», afferma l'analista Jonathan Spyer. «Netanyahu farà attenzione a non cedere niente, restando vagamente gentile, ma senza dare nulla di concreto», afferma ancora Spyer. (con fonte Afp)