29 marzo 2024
Aggiornato 00:00
Politica monetaria

Powell, linea dura contro l'inflazione: «La FED farà tutto il necessario per combatterla, anche se l'economia soffrirà»

Il presidente della FED ha avvertito che il ripristino della «stabilità dei prezzi», cioè riportare l'inflazione sotto controllo, richiederà «un certo periodo di tempo» e avrà anche come conseguenze «dolori» per famiglie e imprese

Il Presidente della FED, Jerome Powell
Il Presidente della FED, Jerome Powell Foto: Agenzia Fotogramma

JACKSON HOLE - La Federal reserve mantiene la rotta in senso chiaramente restrittivo sulla politica monetaria negli Usa. E il presidente Jay Powell ha avvertito che il ripristino della «stabilità dei prezzi», cioè riportare l'inflazione sotto controllo, richiederà «un certo periodo di tempo» e avrà anche come conseguenze «dolori» per famiglie e imprese.

Il suo atteso intervento al tradizionale simposio economico estivo di Jackson Hole è stato insolitamente breve. È stato lo stesso presidente della Fed, a inizio discorso, a preannunciare che sarebbe stato più sintetico, diretto e focalizzato degli anni passati.

La portata del rialzo dei tassi di settembre «dipenderà dall'insieme dei dati che giungeranno e dall'evolversi delle prospettive», ha affermato, lasciando la porta aperta fondamentalmente a due ipotesi: un altro aumento da 75 punti base, come quello deciso a luglio, o uno da 50 punti base. «A un certo punto - ha poi ribadito - con la linea monetaria che si inasprirà ulteriormente, è probabile che diventi opportuno un rallentamento del ritmo degli aumenti».

Ma questo non significa che poco dopo i tassi torneranno a calare. Powell ha insistito più volte sulla necessità di intervenire risolutamente in maniera anticipata contro l'alta inflazione, perché la storia ha insegnato che rinviare queste misure risulta poi più costoso in termini di perdite occupazionali.

E ha più volte insistito sul fatto che riportare l'inflazione sotto controllo «richiede tempo» e che, sempre la storia, «mette molto in guardia dall'allentare prematuramente la linea». Segnali che sembravano volutamente orientati a smentire alcune aspettative di mercato che si erano create su ipotetici futuri tagli dei tassi di interesse già nel 2023.

«Senza stabilità dei prezzi l'economia non funziona per nessuno». E per ridurre l'inflazione «è probabilmente necessario un protratto periodo di crescita economica» al di sotto del potenziale, che implicherà «una moderazione delle condizioni del mercato del lavoro».

E mentre da un lato i tassi di interesse più alti, la crescita più bassa e un mercato del lavoro più lento «faranno abbassare l'inflazione», al tempo stesso «porteranno alcuni dolori per in famiglie e imprese - ha riconosciuto Powell -. Questi sono i costi sgradevoli della riduzione dell'inflazione. Ma non riuscire a ripristinare la stabilità dei prezzi significherebbe sofferenze molto maggiori».

Alla Federal Reserve «dobbiamo insistere fino a quando il lavoro sarà completato - ha proseguito -. Stiamo compiendo passi rapidi e risoluti per moderare la domanda, in modo che si vada ad allineare meglio con l'offerta e per mantenere le aspettative di inflazione ancorate. Insisteremo - ha detto - fino a quando saremo fiduciosi di aver completato il lavoro».

Con il passare dei minuti la reazione dei mercati azionari e di Wall Street si è fatta sempre più ribassista, mentre il cambio euro-dollaro è risultato particolarmente volatile. Inizialmente l'euro ha mantenuto valori sopra la parità, successivamente il biglietto verde è tornato a rafforzarsi e l'euro è sceso a 0,999. I rendimenti dei treasuries a 10 anni sono tornati supra il 3%.

Quanto agli ultimi sviluppi, anche se ha mostrato un «chiaro rallentamento» rispetto ai massimi storici del 2021, l'economia Usa «continua a mostrare uno slancio di fondo solido». E le condizioni del mercato del Lavoro sono «particolarmente forti». Soprattutto è il mercato del lavoro a risultare «chiaramente fuori equilibrio, con la domanda di lavoro - ha rilevato il capo della Fed - che sorpassa in maniera consistente la disponibilità di lavoratori».

Intanto il caro vita si mantiene ben al di sopra del 2%, e l'alta inflazione «si è allargata nell'economia». «Sebbene i dati di luglio sulla moderazione dell'inflazione siano benvenuti, un miglioramento su un singolo mese non basta al direttorio per vedere quello che serve per essere fiduciosi che l'inflazione si stia abbassando», ha avvertito Powell.

(con fonte Askanews)