26 aprile 2025
Aggiornato 14:00
La revisione sulla strategia

La BCE cambia target sull'inflazione e «blinda» il futuro uso del Quantitative easing

L'istituzione di Francoforte ha annunciato diversi cambiamenti di rilievo a vari aspetti chiave della sua politica monetaria, al termine del processo di revisione alla strategia lanciato a inizio 2020

Il Presidente della BCE, Christine Lagarde
Il Presidente della BCE, Christine Lagarde Foto: Unione Europea

FRANCOFORTE - Bce più chiara nei suoi obiettivi, meglio attrezzata nel suo arsenale di strumenti, mentre ecologismo e sociale entrano nelle sue policy contestualmente ad un ampliamento della platea di pubblico a cui intende parlare. L'istituzione di Francoforte ha annunciato diversi cambiamenti di rilievo a vari aspetti chiave della sua politica monetaria, al termine del processo di revisione alla strategia lanciato a inizio 2020, sospeso nella fase acuta della pandemia, e ora appena concluso.

Innanzitutto ha deciso di modificare il suo obiettivo di inflazione (chiamato anche definizione di stabilità dei prezzi) rimodulandone con la dicitura: «2% sul medio termine, simmetrico». La definizione finora in uso, risalente al 2003 era «inflazione inferiore ma vicina al 2 sul medio termine» (cioè 18-24 mesi), con l'aggiunta, dal 2019 del termine «simmetrico».

La Bce ha poi precisato che deviazioni al rialzo e al ribasso sono sì entrambe ritenute «indesiderabili», ma aggiungendo che quando l'economia «opera vicino ai minimi dei tassi nominali», la necessità sostenerla con misure energiche e persistenti, volte ad evitare deviazioni al ribasso, può anche «implicare periodi transitori in cui l'inflazione è moderatamente sopra il target». Significa aprire a momentanei e limitati superamenti del target, sulla cui durata e portata tuttavia, la presidente Christine Lagarde, per quanto pressata a più riprese durante una conferenza stampa esplicativa, non si è lasciata sfuggire informazioni più precise.

Il nuovo obiettivo di inflazione «non è una soglia massima», ha però voluto rimarcare. La passata definizione «era troppo elaborata e occasionalmente dava adito a fraintendimenti sulle intenzioni del Consiglio», mentre «la nuova formulazione rimuove qualunque ambiguità», ha sostenuto.

La Bce ha poi deciso che i vari strumenti non convenzionali di politica monetaria usati in questi anni di crisi e non, come i piani di acquisti di titoli e la «foward guidance» (le indicazioni di prospettiva che essa stessa indica sui tassi) resteranno parte integrante dell'armamentario, per essere usati quando necessario», mentre i tassi di interesse restano lo «strumento primario».

L'istituzione di Francoforte ha poi annunciato che intende tenere conto nell'inflazione anche dei costi dell'immobiliare residenziale (il riferimento è a quello di una abitazione occupata dal proprietario, che però può essere inteso come inquilino). Si parla qui dei «costi di uso, che non hanno nulla a che fare con il costo di investimento - ha precisato Lagarde -. Vogliamo tenere conto delle frustrazioni di molti europi che si lamentavano che il costo abitativo non era adeguatamente considerato».

Ad ogni modo «se guardate alla storia degli indici non vi è una variazione molto significativa» di questa voce rispetto all'inflazione generale.

Verrebbe da chiedersi, allora, perché avviare «un processo pluriennale», affidato a Eurostat, per includere questa voce nella valutazione dell'inflazione se poi cambia poco? Probabilmente perché la Bce a guida Lagarde vuole essere più «inclusiva», oltreché «green».

E qui si viene ad un comunicato ad hoc, che la Bce ha pubblicato in parallelo a quello sulla revisione strategica, in cui annuncia l'intenzione di «incorporare ulteriormente le considerazioni sul cambiamento climatico» nelle sue politiche, «espandendo la capacità analitica sui modelli macroeconomici» su questi aspetti. E che intende «includere le considerazioni climatiche nelle operazioni di politica monetaria su comunicazioni, valutazioni dei rischi, titoli collaterali e acquisti di titoli di emittenti private».

Apparentemente, quindi, il parametro climatico non costituirà un requisito chiave per le operazioni di politica monetaria relative agli acquisti di titoli pubblici, che rappresentano la parte più rilevante nel bilancio di Bce e Eurosistema.

La Bce ha anche annunciato che attuerà «un piano di azione, in linea con i progressi e le iniziative dell'Ue su sostenibilità ambientale, comunicazioni e reporting». Secondo la presidente, Christine Lagarde «la nuova strategia è una solida base che ci guiderà nella conduzione della politica monetaria negli anni a venire».

Il tentativo di forzare parametri green nel cuore della politica monetaria sembra quindi sfumato, al momento. Tuttavia è significativo quanto affermato da Lagarde in un recente convegno in memoria della giudice della Corte suprema Usa, l'ultra progressista Ruth Bader Ginsburg. «Nelle vita se hai un obiettivo, se hai un sogno, allora è meglio avere una strategia. Ci saranno tappe lungo la strada che non necessariamente saranno vittorie - aveva detto - ma che ti portano avanti».

E se si combina questo con un ulteriore annuncio - d'ora in avanti la Bce farà revisioni strategiche su base regolare, «intendiamo effettuare la prossima nel 2025», la precedente risaliva al 2003 e «non possiamo aspettare di nuovo 18 anni» - ci si può fare una idea di come l'esperta policy maker francese intenda portare avanti i suoi obiettivi. Un passo per volta. Magari contestualmente agli avvicendamenti di governatori e banchieri centrali che, potrebbe sperare Lagarde, diventeranno sempre più «green e social oriented».

Ad ogni modo, «ieri il Consiglio direttivo ha approvato la revisione della strategia della Bce all'unanimità. E mi sembra importante questo risultato», ha rivendicato.

Tutti questi cambiamenti inizieranno ad essere in vigore dal prossimo Consiglio direttivo monetario, che si terrà il 22 luglio, ha precisato la Bce. Il Consiglio è l'organismo decisionale in cui siedono tutti i governatori delle banche centrali dell'area euro, oltre al presidente e agli altri 5 componenti del Comitato esecutivo.

Ma c'è altro. Lagarde ha preannunciato cambiamenti e innovazioni alla comunicazione, che al momento avviene con modalità basate sulla revisione del 2003 «prima che arrivassero gli smartphone». Quindi «noterete alcuni cambiamenti nelle settimane a venire sulle nostre comunicazioni. Per esempio, comunicati più sintetici e discorsivi sostituiranno la dichiarazione introduttiva nelle nostre conferenze stampa sulle decisioni monetarie», ha detto.

«Ma le nostre comunicazioni saranno anche dirette a un pubblico più ampio - ha aggiunto - adattate tramite un approccio più rappresentativo e accessibile».

(con fonte Askanews)