19 marzo 2024
Aggiornato 03:00
Politica monetaria

Christine Lagarde: «La BCE è al servizio dei cittadini e dobbiamo assicurare che quello che facciamo sia capito»

La Presidente della BCE: «Abbiamo un obiettivo primario fissato dai trattati, che è molto chiaro e che non proponiamo di cambiare. Tuttavia il come assicuriamo la stabilità dei prezzi è meno definito»

Il Presidente della BCE, Christine Lagarde
Il Presidente della BCE, Christine Lagarde Foto: Sanziana Maria Perju Unione Europea

La Bce manterrà come «obiettivo primario» la tutela della stabilità dei prezzi, anche perché lo stabiliscono i trattati europei e cambiarli non è tema della sua revisione strategica, ma ci sono possibili «strade» che potrebbe imboccare per perseguire «obiettivi secondari». Peraltro bisognerà iniziare a tenere conto di diverse «esternalità» che hanno un impatto rilevante sulla politica monetaria. Si tratta spesso di temi controversi, ma sono questi gli spunti sulla revisione strategica che la presidente Bce, Christine Lagarde, ha offerto nel corso di un confronto in videoconferenza con esponenti della società civile.

Consultazioni che fanno parte proprio del processo di revisione della strategia che la presidente ha avviato a inizio mandato (e poi sospeso nella fase più acuta della pandemia). «Vogliamo assicurare che abbiamo il parere del pubblico nella nostra revisione, l'euro è un bene comune e la Bce è al servizio dei cittadini e dobbiamo assicurare che quello che facciamo sia capito». Al confronto hanno partecipato una quindicina di rappresentanti di organizzazioni non governative di vario genere, che hanno sollevato una molteplicità di temi.

«Abbiamo un obiettivo primario fissato dai trattati, che è molto chiaro e che non proponiamo di cambiare, perché siamo consapevoli della fattibilità di quel che facciamo», ha detto Lagarde. Tuttavia «il come assicuriamo la stabilità dei prezzi è meno definito».

E pur continuando a perseguire questo obiettivo primario «penso che ci siano due strade tramite le quali» si possono gestire anche altri obiettivi. La prima è «stabilendo chiaramente quali esternalità vengono prese in considerazione» nelle valutazioni sui prezzi reali.

Ad esempio i possibili effetti peggiorativi sul valore reale di beni e servizi dovuti ai problemi ambientali o climatici. Che come ha rilevato un esponente della società civile magari non vengono rilevati nei prezzi misurati, ma abbassano appunto il valore del bene o servizio in questione implicando, di fatto, un aumento del prezzo stesso (quello che accade quando resta invariato il prezzo di un bene che perde caratteristiche).

Una seconda possibile strada è «la gestione dei rischi. E con la Vigilanza bancaria della Bce stiamo già facendo prendere seriamente in conto alcuni di questi aspetti, il meccanismo unico di Vigilanza (Ssm) ha valutato i modi con cui le banche ne tengono conto nel loro risk management».

In ogni caso, secondo Lagarde «i trattati europei fissano alcuni target che la politica monetaria può perseguire, senza pregiudicare l'obiettivo primario di stabilità dei prezzi», come prevedere che possa «supportare le politiche economiche» o contribuire a «centrare gli obiettivi dell'Unione».

Non si tratta però di un tema pacifico. «La possibilità di guardare agli obiettivi secondari è una interpretazione dei trattati europei, e ce ne sono altre», ha riconosciuto.

Nella revisione strategica «penso che una delle discussioni riguarderà se le esternalità abbiano un impatto sulla stabilità dei prezzi». E qui non si tratta solo di valutare questioni come i cambiamenti climatici o ambientali, ma anche voci come i prezzi immobiliari, che non vengono misurati dall'inflazione ma hanno un effetto rilevante sulle spese delle famiglie.

Più in generale, «l'ultima volta che abbiamo avito una revisione strategica era il 2003. Nessuno di noi faceva trasferimenti di fondi tramite il cellulare. E le economie europee non erano aperte come adesso, anche tra loro. Il mandato della Bce non parla di esternalità e di come ci impattino sull'Eurozona, ma lo fanno in maniera enorme. Adesso bisogna valutare cose che prima non erano menzionate ma che impattano sull'area», ha concluso.

(con fonte Askanews)