19 marzo 2024
Aggiornato 06:00
Emergenza sociale

Cassa integrazione e l'enorme aumento degli inattivi «mascherano» la crisi del lavoro

Per molti economisti il calo dei disoccupati in Italia «è una illusione ottica». Il rialzo della disoccupazione inizierà a vedersi dopo l'estate quando gli inattivi si trasformeranno in disoccupati

Lavoro, crisi «mascherata» in Europa
Lavoro, crisi «mascherata» in Europa Foto: ANSA

Sono due i fattori che hanno maggiormente contribuito all'aumento sorprendentemente limitato del tasso di disoccupazione nell'area euro - voce che in Italia appare addirittura in calo - nonostante la crisi pandemica: gli schemi di lavoro parziale, meccanismi del tutto simili alla cassa integrazione (Cig), e l'enorme aumento degli «inattivi». E in entrambi i casi si tratta di dinamiche che in parte «mascherano» il problema, avverte Bert Colijn, analista di Ing con una nota di commento sui dati Eurostat.

L'ente di statistica comunitario ha riportato un aumento della disoccupazione nell'area valutaria limitato al 7,3% ad aprile, con 211 mila disoccupati in più. Negli Usa, invece, i disoccupati sono aumentati di circa 40 milioni di unità a seguito della pandemia di Covid.

Gli schemi dei vari paesi equivalenti alla Cig (short-time work schemes) «sono incredibilmente efficaci nel tamponare l'impatto iniziale della crisi economica». L'analista cita le stime dello European Trade Union Institute (Etui), ente che fa capo ai sindacati secondo cui a fine aprile la quota di lavoratori che usufruiva di schemi simil-Cig è salita al 27% del totale nell'Ue: oltre uno su 4. «Combinateli con normative sul lavoro già piuttosto rigide e avrete un effetto immediato trascurabile» della pandemia, dice.

Poi c'è l'esodo, purtroppo meramente statistico, di disoccupati nella categoria degli inattivi. In pratica, per essere contabilizzati come disoccupati i senza lavoro devono aver fatto una iniziativa attiva di ricerca dell'occupazione nelle settimane precedenti, invece con la pandemia molti rinunciano e vengono registrati come inattivi. Qui Colijn cita il caso dell'Italia dove ad aprile il tasso di disoccupazione risulta addirittura in calo al 6,3%, dal 9,1% di febbraio. Questo «non perché le persone abbiano trovato un lavoro - scrive - ma perché hanno smesso di cercarlo durante il lockdown».

Anche più esplicito un altro economista di Ing, Paolo Pizzoli, proprio sul dato italiano: il calo dei disoccupati «è una illusione ottica». Il rialzo della disoccupazione inizierà a vedersi dopo l'estate.

Perché quando ricomincerà la ricerca di lavoro questi nuovi inattivi si ritrasformeranno in disoccupati. E allo stesso modo, se inizialmente gli schemi di Cig assorbono gran parte dell'impatto della crisi, «mascherano perdite di posti di lavoro che restano più avanti». Questi schemi, tuttavia, potranno aiutare a velocizzare la ripresa una volta che tornerà la domanda, conclude Colijn.

Eurostat stesso ha ammesso «discrepanze» tra il numero di disoccupati registrati nelle agenzie di collocamento e quelli misurati come disoccupati, secondo le definizione statistiche internazionali (stabilite dall'Ilo, l'ufficio sul lavoro dell'Onu). E per questo, allo scopo di cogliere appieno la situazione senza precedenti del mercato del lavoro innescata dalla crisi Covid-19, l'ente di statistica Ue ha annunciato che integrerà i dati sulla disoccupazione con indicatori aggiuntivi, ad esempio sulla sotto occupazione.

(con fonte Askanews)