24 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Fondo Salva Stati

Christine Lagarde appoggia la riforma del Mes: «Migliora la gestione delle crisi»

La neo presidente della BCE si schiera a sostegno della riforma del fondo anticrisi che in Italia è al centro di un aspro dibattito politico: «Va ristrutturato e rafforzato nel modo che è previsto»

Christine Lagarde, Presidente della BCE
Christine Lagarde, Presidente della BCE Foto: Shawn Thew ANSA/EPA

FRANCOFORTE - La neo presidente della BCE Christine Lagarde si schiera a sostegno della riforma del fondo anticrisi europeo, il Meccanismo europeo di stabilità (Mes), che in Italia è al centro di un aspro dibattito politico. «Lasciatemi essere molto chiara su questo tema, su cui penso di parlare con cognizione di causa perché ero presente quando l'Esm (l'acronimo in inglese-ndr) è stato avviato. I cambiamenti attualmente previsti puntano a rafforzare la gestione delle crisi nell'area euro. Non ho dubbi che abbiano questo scopo», ha affermato in risposta ad una domanda sul tema, al termine delle quasi due ore della sua prima audizione al Parlamento europeo.

«So che la questione sta portando a dibattiti in alcuni Paesi. Ma è precisamente per gestire questioni come vulnerabilità e rischi finanziari che il Mes va ristrutturato e rafforzato nel modo che è previsto», ha proseguito. Quanto alle previsioni relative alle clausole di azione collettiva sulle ristrutturazioni di titoli pubblici (Cacs) «servono ad evitare - ha detto Lagarde - che minoranze possano tenere in ostaggio tutti gli altri investitori. Queste clausole non hanno nulla a che fare con l'eurozona nello specifico, servono a facilitare la gestione delle crisi, non per essere in alcun modo ostili verso un dato paese, ma per aiutare».

Un intervento, quindi, in cui oltre a schierarsi senza tentennamenti a favore della riforma del Mes, lagarde ha anche lanciato rassicurazioni rispetto ad alcune delle preoccupazioni espresse in Italia, che non ha mai citato direttamente. Il tema è stato toccato come anzi detto al termine della lunga audizione, iniziata con una valutazione del quadrio generale dell'economia: la crescita dell'area euro «resta debole», ha rilevato, e questo «è prevalentemente dovuto a fattori globali. Le prospettive dell'economia globale restano incerte e sottotono. Questo indebolisce la domanda per beni e servizi europei - ha detto - e influisce anche su clima di fiducia e investimenti».

La Bce resta «risoluta» a ottemperare il suo mandato di preservare la stabilità dei prezzi. «Questo impegno è vitale per la stabilità dell'economia dell'area euro - ha spiegato - e per il welfare dei suoi cittadini». Ma il contesto di cambiamenti e nuove sfide degli ultimi anni richiedono una «revisione della strategia» da parte della Bce, anche per «considerare come la nostra politica monetaria possa attuare al meglio il nostro mandato». E uno degli aspetti di questa revisione sarà anche «il modo migliore di definire l'obiettivo di medio termine della politica monetaria», ha precisato, in riferimento all'attuale parametro di avere una inflazione «inferiore ma vicina al 2 per cento». Target che è stato recentemente precisato con l'aggiunta dell'aggettivo «simmetricamente» in merito alla precisione con cui la Bce dovrebbe perseguirlo.

Bisognerà anche valutare come questi obiettivi formali influenzino tendenze di medio termine e variabili che la stessa Banca centrale monitora e «cerca in qualche modo di controllare», ha aggiunto Lagarde. «Ciò detto è prematuro avventurarsi su contenuti e tempi di un dibattito che non è stato ancora discusso nel Consiglio direttivo. Posso confermare che la revisione strategica sarà guidata da due principi: analisi approfondita e mente aperta».

Lagarde ha anche toccato l'ipotesi di una valuta centrale digitale. Richiede «ulteriori analisi» da parte della Bce, perché se da un lato potrebbe essere utilizzata direttamente dai cittadini, dall'altro implicherebbe «rischi», tra cui quello di alterare i meccanismi di trasmissione della politica monetaria e potrebbe avere ripercussioni «sul funzionamento del sistema finanziario globale e sulla sua stabilità».