24 aprile 2024
Aggiornato 05:00
Una nuova rotta Sud del gas per l'Italia

Gazprom, DEPA e Edison: accordo per la fornitura di gas russo sulla rotta sud

L'intesa ha rafforzato di fatto il memorandum siglato lo scorso anno dalle tre aziende e l'obiettivo è arrivare secondo l'ad di Edison, Marc Benayoun, a una decisione finale sull'investimento a fine 2018. Descalzi non esclude un coinvolgimento dell'ENI.

Gazprom, DEPA e l'italiana Edison hanno firmato un accordo sull'organizzazione del percorso meridionale delle forniture di gas russo verso l'Europa.
Gazprom, DEPA e l'italiana Edison hanno firmato un accordo sull'organizzazione del percorso meridionale delle forniture di gas russo verso l'Europa. Foto: ANSA

SAN PIETROBURGO - Una nuova rotta Sud del gas per l'Italia. Non solo il Tap con il gas azero che approda in Puglia, ma anche l'Itgi-Poseidon che porterà gas russo dalla Grecia passando per la Turchia. Una nuova infrastruttura che dovrebbe allacciarsi al Turkish Stream per far arrivare in Italia il gas di Gazprom aggirando il tratto ucraino sempre al centro di tensioni. Dal Forum economico di San Pietroburgo è arrivata infatti l'intesa tra Edison, la greca Depa e la stessa Gazprom per il tratto italiano. Un accordo di cooperazione per una rotta meridionale di approvvigionamento del gas russo all'Europa. L'intesa ha rafforzato di fatto il memorandum siglato lo scorso anno dalle tre aziende e l'obiettivo è arrivare secondo l'ad di Edison, Marc Benayoun, a una decisione finale sull'investimento a fine 2018. L'ad ha assicurato comunque che il progetto «si farà».

Calenda: «Le rotte del gas tendono a polarizzarsi»
Le maggiori possibilità di riuscita arrivano proprio dall'aver legato il progetto al gas di Gazprom e quindi al Turkish Stream. Tuttavia secondo il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda - strenuo sostenitore della diversificazione di approvvigionamento delle fonti, ma anche realista nel considerare che l'Italia non può fare a meno del 40% del gas che il Paese importa dalla Russia - il progetto Itgi-Poseidon potrà servire anche ad allaccciarsi all'Eastmed, la pipeline che sempre attraverso la Grecia è pensata per portare in Sud Italia il gas israeliano e cipriota, progetto sviluppato sempre da Igi-Poseiodon. L'Itgi-Poseidon per Calenda è necessario anche a riequilibrare la rotta Nord del gas con il raddoppio in Germania del Nord Stream, nonchè anche alla luce di una Strategia energetica nazionale basata su un aumento dell'uso di gas come fonte di transizione prima di poter arrivare a un'energia tutta rinnovabile. «Per noi quello che è importante è che soprattutto arrivino i tubi, soprattutto quando sono investimenti dei privati che non costano ai cittadini, e che poi si agganciano ai contratti di gas che possono essere quelli che vengono da Turkish Stream, ma possono essere pure quelli che vengono dall'Eastmed. Per noi oggi l'importante è essere connessi nella rotta Sud proprio perché con il Nord Stream tendono a polarizzarsi le rotte - ha spiegato il ministro - e avere più gas a un prezzo più basso e soprattutto da fonti diverse, e per esempio il Poseidon può servire ai due scopi».

Descalzi non esclude un coinvolgimento dell'ENI
Al momento Eni non è nella partita anche anche se lo stesso ministro ha spiegato che il gruppo italiano «fa la sua strategia. Adesso c'è una discussione che sta facendo con Gazprom che riguarda sia i contratti sia poi l'utilizzo eventuale di infrastrutture». Lo stesso ad, Claudio Descalzi, che quest'anno non era presente al Forum, a fine marzo non aveva escluso possibili forme di coinvolgimento: «se ci sarà un Turkish Stream, e se il gas in parte invece che da Tarvisio arriverà dal sud Italia, con Tap o Poseidon, noi come Italia, e l'Eni sta approvvigionando l'Italia, avremo bisogno di avere capacità in quello. Per la capacità dipende da chi lo costruisce, o compri una piccola percentuale per acquisire capacità o compri capacità. È una ipotesi da verificare, di quel gas abbiamo bisogno come sistema italiano».