28 marzo 2024
Aggiornato 19:30
Troppe tasse in Italia

La Corte dei Conti bacchetta il Fisco: cuneo oltre 10 punti la media Ue

Secondo il rapporto 2017 della Corte di Conti il cuneo fiscale in Italia è più alto della media Ue di ben dieci punti percentuali e la pressione fiscale penalizza gli operatori italiani in maniera significativa

Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan.
Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan. Foto: ANSA/DANIEL DAL ZENNARO ANSA

ROMA - Il sistema fiscale italiano presenta «limiti e distorsioni» significative, nonostante «la buona performance di questi anni in termini di aumento di gettito». È quanto rileva la Corte dei Conti nel rapporto 2017 sul coordinamento della pressione fiscale. E sottolinea in modo particolare che il cuneo fiscale eccede nel Belpaese di ben dieci punti la media europea.

Il cuneo fiscale in Italia è più alto della media Ue
Fra tutte le distorsioni del Fisco italiano, la magistratura contabile punta l'indice soprattutto contro il cuneo fiscale che colloca a livello più alto la differenza fra il costo del lavoro a carico dell'imprenditore e il reddito netto che rimane in busta paga al lavoratore: «il 49% prelevato a titolo di contributi (su entrambi) e di imposte (a carico del lavoratore)eccede di ben dieci punti l'onere che si registra nel resto d'Europa». Inoltre, la Corte dei Conti sottolinea che anche la pressione fiscale in Italia «è tra le più elevate tra i paesi Ue» (42,9% del Pil).

Il carico fiscale penalizza gli operatori italiani
Il total tax rate stimato per un'impresa di medie dimensioni, testimonia di un carico fiscale complessivo (societario, contributivo per tasse e imposte indirette) che penalizza l'operatore italiano in misura (64,8%) eccedente quasi 25 punti l'onere per l'omologo imprenditore dell'area Ue-Efta. Anche i costi di adempimento degli obblighi tributari che l'imprenditore italiano è chiamato ad affrontare «sono significativi: 269 ore lavorative, il 55% in più di quanto richiesto al suo competitore europeo».

Il debito italiano è il più alto d'Europa (dopo la Grecia)
Infine, «un'esposizione tributaria tanto marcata - ha concluso la magistratura contabile - non aiuta il contrasto all'economia sommersa e la lotta all'evasione (di qui le devianze altrettanto rilevanti in entrambi i fenomeni)».La Corte dei Conti ricorda anche nel suo rapporto che il debito italiano «è il più alto in Europa, se si esclude la Grecia». Occorre, quindi, «porre il debito su un sentiero discendente, non troppo rigido ma costante», procedendo speditamente alle azioni di riforme strutturali per sostenere la crescita e migliorare le condizioni di sostenibilità della finanza pubblica. Il sentiero del risanamento finanziario per l'Italia è «più faticoso, ma tuttavia, considerato il maggior livello del debito, necessario».