26 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Stretta sui voucher

Voucher, Poletti: «Devono usarli solo le famiglie, non le imprese»

Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ritiene che l'uso dei voucher vada circoscritto e riservato esclusivamente alle famiglie italiane, non alle imprese. Inoltre ritiene indispensabile aumentare i compiti di vigilanza e controllo

Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti.
Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. Foto: ANSA

ROMA – Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, è intervenuto nel pomeriggio al question time trasmesso dalla Rai in diretta televisiva dall'Aula di Montecitorio, rispondendo ad interrogazioni sui tempi di adozione degli schemi dei decreti legislativi previsti dalla legge di riforma del terzo settore (Vignali -AP-NCD-CpE); sulle iniziative in relazione alla disdetta da parte di Tim degli accordi sindacali del 14 e 15 maggio 2008 (Lombardi ed altri - M5S); sulle iniziative volte ad un corretto accredito, ai fini della maturazione del diritto alla pensione, dei contributi provenienti da prestazioni a voucher (Paglia ed altri - SI-SEL).

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Poletti: L'uso dei voucher và circoscritto
In merito all'utilizzo dei voucher, il ministro del Lavoro non ha dubbi sull'intervento che dovrebbe realizzare nei prossimi mesi. «Penso che i voucher vadano modificati e drasticamente limitati nell'uso. Non devono essere utilizzati dalle imprese, ma dalle famiglie per i piccoli lavoretti». Secondo Giuliano Poletti, invece, «le imprese non devono utilizzarli perché possono utilizzare i contratti di lavoro». Il ministro ha poi spezzato una lancia in favore dell'Esecutivo e ha spiegato: «Non abbiamo fatto nulla nella direzione dell'ampliamento dell'utilizzo dei voucher» e «anzi, li abbiamo vietati negli appalti».

Arriva l'ispettorato nazionale del lavoro
Ma «detto questo - ha aggiunto - penso che i voucher vadano modificati e che si debba intervenire per modificare la norma. La commissione Lavoro ha incardinato la discussione». Inoltre, presentando il rapporto sull'attività di vigilanza del ministero, dell'Inps e dell'Inail nel 2016, il ministro del Lavoro si è detto «profondamente convinto» della necessità di rafforzare il compito di vigilanza, ispezione e controllo. «Il 2016 - ha spiegato il ministro - è stato l'anno della grande trasformazione con il passaggio all'ispettorato nazionale del lavoro. La scelta fatta dal parlamento e dal Governo è stata giusta e importante». Secondo Poletti, infatti, è fondamentale «avere un ispettorato del lavoro, un'organizzazione in grado di agire a trecentosessantagradi e di programmare completamente l'azione». Il 2017 «sarà il primo anno di funzionamento dell'ispettorato e mi auguro - ha concluso - che i risultati saranno positivi».