Crisi Alitalia, Delrio: «Sono problemi seri e siamo preoccupati»
E' in corso il vertice tra la ex compagnia di bandiera e i sindacati, ma il nuovo piano industriale non è stato ancora consegnato. A rischio ci sono circa 2mila posti di lavoro

ROMA - Quelli di Alitalia sono «problemi seri». A parlare è il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, che ha definito così la situazione della ex compagnia di bandiera, intervenendo a margine della presentazione del Polo Mercitalia delle Ferrovie dello Stato alla stazione Centrale di Milano.
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Delrio: I problemi di Alitalia sono seri
I problemi di Alitalia «sono seri e non si affrontano a cuor leggero». Parola di Graziano Delrio. Nel momento in cui scriviamo è in corso l'incontro tra il governo e sindacati sul futuro di Alitalia, mentre un sit-in di lavoratori appartenenti all'Usb espone alcuni striscioni. Uno di essi recita: «La nazionalizzazione è l'unica soluzione». Per Delrio «c'è preoccupazione. Eccome». Il nuovo piano industriale non è ancora pervenuto e proprio per questo si suppone che dall'incontro di oggi non emergeranno grandi novità. I sindacati, invece, dovrebbero confermare in queste ore lo sciopero proclamato per la giornata del 23 febbraio.
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Lo sciopero di giovedì 23 febbraio
Alitalia è stata costretta a cancellare il 60% dei voli programmati, sia nazionali che internazionali (sul sito è disponibile la lista dei voli cancellati). Lo rende noto la stessa compagnia spiegando di aver immediatamente attivato un piano straordinario per riproteggere sui primi voli disponibili il maggior numero di passeggeri coinvolti nelle cancellazioni. Alitalia impiegherà probabilmente su alcune rotte domestiche e internazionali aerei più capienti per facilitare la riprotezione dei passeggeri. Negli aeroporti di Fiumicino e Linate la compagnia ha previsto un rafforzamento del proprio personale per assicurare la massima assistenza ai clienti.
La società potrebbe archiviare il 2016 con una perdita da 600 mln
E' stato anche incrementato il numero degli addetti al call center. Sul sito sono inoltre pubblicate informazioni dettagliate sulle modalità di riprotezione che prevedono il rimborso del biglietto o la possibilità di cambiare il proprio volo senza alcuna penale fino al 10 marzo. I sindacati rifiutano l'idea che il prezzo della crisi del vettore debba essere scaricato sulle spalle dei lavoratori, ma secondo alcune indiscrezioni di stampa gli esuberi si aggirerebbero intorno alle 2mila unità. E' anche possibile che Alitalia decida di sopprimere alcune rotte domestiche considerate poco redditizie, come la Roma-Linate. Nel frattempo la società potrebbe archiviare il 2016 con una perdita da 600 milioni di euro (mentre Air France-Klm ha chiuso il 2016 con un utile di 795 milioni di euro).
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