29 marzo 2024
Aggiornato 08:00
Draghi e il QE

Bce, il QE proseguirà fino a marzo 2017 (e probabilmente oltre)

Il Consiglio direttivo della Bce ha deciso di rendere noto che il programma di acquisto dei titoli pubblici e privati proseguirà fino a marzo 2017 o oltre, se necessario. Ma i parametri saranno flessibili per garantire 80 miliardi di euro al mese

Il presidente della BCE, Mario Draghi.
Il presidente della BCE, Mario Draghi. Foto: Shutterstock

ROMA - Il Consiglio direttivo della Bce ha ritenuto importante confermare l'impegno attuale a portare avanti il piano di acquisto di titoli da 80 miliardi di euro al mese fino alla scadenza di marzo 2017 «o oltre, se necessario, e in ogni caso fino a raggiungere gli obiettivi» di normalizzazione dell'inflazione. Inoltre, recitano i verbali dell'ultima riunione del direttorio, «ad ampia maggioranza» i banchieri centrali «hanno ritenuto di cruciale importanza preservare il livello molto consistente di accomodamento monetario».

Il QE proseguirà fino a marzo del 2017 (o oltre)
Il documento non contiene invece tracce delle ipotesi opposte, ovvero di «tapering", o progressiva riduzione del Quantitative easing che erano state riportate da indiscrezioni di stampa negli ultimi giorni. Anzi, sempre in seno al Consiglio «è stata ampiamente condivisa la necessità di rassicurare sulla capacità della Bce di garantire una morbida attuazione del piano di acquisti di titoli - aggiungono le minute - e che il programma proseguirà fino a marzo 2017 o oltre, se necessario». Come avevamo già anticipato, è stato sottolineato che il Consiglio direttivo potrà aggiustare i parametri del programma in qualunque momento per raggiungere l'ammontare prestabilito.

Mancano i titoli di stato da acquistare
Una delle argomentazioni utilizzate dalle suddette speculazioni di stampa sul tapering, era che vi sarebbero penurie di titoli da rilevare. «Non devono esserci dubbi - aggiunge invece il verbale del direttorio - sulla determinazione del Consiglio a attuare il suo piano di acquisti come da programma e di adottare altre misure, se necessario». Il Consiglio direttivo della Bce ha ravvisato tuttavia una "crescente penuria» di alcuni titoli di Stato da acquistare, tanto da implicare «crescenti sfide» per la futura attuazione del piano di Quantitative easing (LEGGI ANCHE "Bce, prosegue lo shopping di Draghi. Ma potrebbe innescare una bolla speculativa). Questo aspetto emerge dai verbali dell'ultimo Consiglio direttivo, che si è svolto il 7 e 8 settembre.

Le sfide crescenti del QE di Mario Draghi
Verbali dove comunque si riafferma la determinazione a portare avanti l'intervento sia nella sua mole, 80 miliardi di euro al mese, sia nei termini previsti: fino al marzo prossimo o oltre, se necessario. «Complessivamente gli indicatori sulle liquidità non segnalano problemi sui mercati dei bond. Tuttavia, il ritmo del piano di acquisti è aumentato. Inoltre - si legge nelle minute - i tassi di interesse su alcuni collaterali di titoli di Stato hanno deviato dai tassi Bce, mettendo in rilievo la crescente penuria di alcuni bond, che può essere spiegata con diversi fattori, come una maggiore domanda per alcuni tipi di investimenti». E secondo il resoconto fornito al Consiglio da Bénoit Coeuré, che siede nel Comitato esecutivo «mentre l'attuazione del piano di acquisti prosegue regolarmente nel suo insieme, il panorama dei rendimenti pone crescenti sfide sulla sua attuazione in futuro».