Bankitalia, a febbraio sale il debito pubblico e raggiunge quota 2.215 miliardi
A febbraio è aumentato il debito pubblico e quello delle Amministrazioni centrali è cresciuto di 21,2 miliardi. La stima per le amministrazioni pubbliche è stata rivista al rialzo e secondo il leader di Conservatori e Riformisti, Raffaele Fitto, si tratta di un livello di spesa e tasse non più sostenibile
ROMA - Il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato a febbraio di 21,5 miliardi toccando quota 2.214,8 miliardi di euro. E' quanto emerge dal Supplemento di «Finanza pubblica, fabbisogno e debito» al bollettino statistico della Banca d'Italia. Il debito si ricolloca vicino al massimo storico toccato a novembre 2015 (2.216,3 miliardi di euro).
A febbraio è aumentato il debito pubblico
L'incremento - ha spiegato la Banca d'Italia - riflette, oltre al fabbisogno del mese (10,8 miliardi), l'aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (11,2 miliardi, a 74,7; 79,1 miliardi alla fine di febbraio del 2015). In senso opposto hanno operato (per complessivi 0,5 miliardi) l'emissione di titoli sopra la pari e la rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione.
E' cresciuto di 21,2 miliardi
Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 21,2 miliardi, quello delle Amministrazioni locali di 0,2 miliardi; quello degli Enti di previdenza è rimasto sostanzialmente invariato. A febbraio le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 27,5 miliardi, in aumento del 3,4 per cento (0,9 miliardi) rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.
La stima per le amministrazioni pubbliche rivista al rialzo
La stima del debito 2015 delle amministrazioni pubbliche è stata rivista al rialzo di 1,8 miliardi di euro a quota 2.17,6 miliardi di euro (pari al 132,7% del Pil). Larga parte della revisione riflette la classificazione all'interno delle Amministrazioni pubbliche - come concordato in sede europea - del Fondo di Risoluzione Nazionale, le cui passività sono quindi ora incluse nel debito pubblico. A febbraio l'aumento del debito è così risultato del 2% rispetto al livello segnato nel febbraio 2015, quando, come ricorda Il Messaggero, si era attestato a 2.170 miliardi.
Fitto: Questo livello di spesa è insostenibile
«Anche i dati di oggi di Banca d'Italia sia sul debito delle Pubbliche amministrazioni sia sul debito pubblico complessivo ci riportano a una dura realtà che troppo spesso la politica italiana a destra e a sinistra ha ignorato», ha commentato Raffaele Fitto, leader dei Conservatori e RIformisti. Secondo l'ex forzista, questo livello di debito, di spesa e di tasse è semplicemente insostenibile. «O ci prepariamo a uno choc positivo per la crescita (quello che noi proponiamo da tempo), oppure l'unico scenario è una resa incondizionata all'inevitabile declino italiano», ha concluso.
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