Papa Francesco convince Obama e Bush
L'enciclica sulla «cura della casa comune» ha scosso sia il presidente Usa, protestante, sia il cattolico candidato repubblicano alle presidenziali. Il Santo padre ha ammonito: è «necessario che i Paesi sviluppati limitino in modo importante il consumo di energia non rinnovabile» e «la tecnologia basata sui combustibili fossili deve essere sostituita gradualmente e senza ritardi»
WASHINGTON – Papa Francesco con la sua enciclica «Laudato sì» sulla «cura della casa comune», ha scosso gli animi sia del presidente statunitense, il protestante Barack Obama, sia del candidato repubblicano alle presidenziali, il cattolico Jeb Bush.
OBAMA, USA GUIDERANNO LOTTA A CAMBIAMENTI CLIMATICI - Obama ha apprezzato il messaggio «chiaro e forte» di Bergoglio, che ha esortato i leader mondiali ad agire per salvare il pianeta, gravemente minacciato dai cambiamenti climatici e dal consumismo. «Ammiro profondamente la decisione del papa di esortare all'azione contro il riscaldamento climatico in maniera chiara, forte e con tutta l'autorità morale che la sua posizione gli conferisce», ha detto il presidente americano. «Come ha detto in modo eloquente questa mattina il papa, abbiamo la responsabilità profonda di proteggere i nostri bambini e i bambini dei nostri bambini, dai danni dell'impatto dei cambiamenti climatici», ha continuato Obama. «Credo che gli Stati Uniti debbano guidare questo sforzo, e questo è il perché sono completamente impegnato a prendere azioni significative sia negli Stati Uniti che all'estero per tagliare le emissioni di CO2 e per aumentare le energie rinnovabili e l'efficienza energetica», ha spiegato il leader della Casa bianca. «Non vedo l'ora di discutere questi temi quando il papa verrà in visita alla Casa bianca a settembre. E mentre ci prepariamo per il vertice di Parigi a dicembre, è mia speranza che tutti i leader del mondo - e tutti i figli di Dio - riflettano sulla richiesta di papa Francesco di prenderci cura della nostra comune casa insieme», ha concluso Obama.
BUSH AMMETTE RESPONSABILITA' UOMO IN CAMBIAMENTI CLIMATICI - Dopo l'attacco di due giorni fa - quando aveva detto che non si fa «dettare l'agenda politica dal papa», il terzo Bush che mira a diventare il nuovo presidente degli Usa (dopo il padre George e il fratello George Walker Jr.), ha pronunciato parole decise sul cambiamento climatico, definito una minaccia che il governo federale dovrebbe affrontare. «Sono cattolico e cerco di seguire gli insegnamenti della Chiesa» ha detto durante un evento elettorale in Iowa, rispondendo a una domanda sull'enciclica papale sull'ambiente, di cui era già uscita una bozza. Bush ha affermato che il governo federale dovrebbe «creare degli incentivi per adattarsi alla situazione. Vivo a Miami, un posto dove il cambiamento climatico avrà un impatto sul lungo periodo. Penso che dobbiamo arrivare a un accordo su come affrontarlo senza danneggiare le nostre industrie, senza far perdere il posto di lavoro alle persone, senza creare più problemi alla classe media di questo Paese». Il candidato repubblicano si è poi detto ottimista: «Credo che ci siano soluzioni tecnologiche praticamente per tutto e sono sicuro che ce ne sia una anche per questo». Molti rivali per la nomination del Grand Old Party, come il suo ex delfino Marco Rubio, riconoscono l'esistenza del cambiamento climatico, ma negano che sia causato dalle attività umane.
PAPA, UOMO DIETRO CAMBIAMENTI CLIMATICI - Papa Francesco ha richiamato l'umanità a «prendere coscienza della necessità di cambiamenti di stili di vita, di produzione e di consumo, per combattere questo riscaldamento o, almeno, le cause umane che lo producono o lo accentuano». Il Santo padre ha ammesso che «ci sono altri fattori (quali il vulcanismo, le variazioni dell'orbita e dell'asse terrestre, il ciclo solare), ma numerosi studi scientifici indicano che la maggior parte del riscaldamento globale degli ultimi decenni è dovuta alla grande concentrazione di gas serra (anidride carbonica, metano, ossido di azoto ed altri) emessi soprattutto a causa dell'attività umana».
ABBANDONARE COMBUSTIBILI FOSSILI - Per ridurre i gas serra, ha ammonito Bergoglio, serve «onestà, coraggio e responsabilità, soprattutto da parte dei Paesi più potenti e più inquinanti». Per il papa è «necessario che i Paesi sviluppati contribuiscano a risolvere questo debito limitando in modo importante il consumo di energia non rinnovabile, e apportando risorse ai Paesi più bisognosi per promuovere politiche e programmi di sviluppo sostenibile. Le regioni e i Paesi più poveri hanno meno possibilità di adottare nuovi modelli di riduzione dell'impatto ambientale, perché non hanno la preparazione per sviluppare i processi necessari e non possono coprirne i costi». In un passaggio dell'enciclica si afferma che «la tecnologia basata sui combustibili fossili, altamente inquinanti - specialmente il carbone, ma anche il petrolio e, a un livello minore, il gas - devono essere sostituiti gradualmente e senza ritardi».
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