19 aprile 2024
Aggiornato 20:00
Conferenza sul clima e allarme

Clima: solo più 20 anni poi il Pianeta collasserà, umanità compresa. L'Olocausto a fuoco lento

Dall'Istituto Superiore della Sanità (ISS) arriva l'allarme: «Restano solo 20 anni per salvare il Pianeta», e poi sarà catastrofe. Effetti devastanti sulla salute

Clima e inquinamento
Clima e inquinamento Foto: Hung_Chung_Chih | shutterstock.com Shutterstock

Basta, non c’è più tempo. Il pianeta Terra sta per collassare. L’umanità, così sconsiderata da pensare di poter fare a meno dell’aria che respira, dell’ambiente che la circonda, dovrà pagare il conto che il Pianeta le presenterà a breve. «Tra due generazioni sarà troppo tardi – avverte Walter Ricciardi, presidente dell’ISS – Effetti devastanti sulla salute. Si tratta, in un certo senso, di un Olocausto a fuoco lento». «Siamo fuori rotta», aggiunge il segretario generale Onu, Antonio Guterres.

Ci restano pochi anni
Se non cambiamo appunto rotta, il naufragio dell’umanità sarà inevitabile. E ci restano pochi anni per farlo. Tra due sole generazioni – vent’anni – potremmo non essere più in tempo per salvare il Pianeta, e dunque noi stessi, «dai cambiamenti climatici e dagli effetti devastanti che questi avranno sulla salute dell’uomo e dei territori – ha sottolineato Walter Ricciardi al primo Simposio Internazionale Health and Climate Change di Roma – Già oggi le morti in Europa legate ai cambiamenti climatici sono migliaia l’anno, ma saranno milioni nel prossimo futuro se non si agisce subito».

Scenari drammatici
Che la situazione sia grave, e che si aprano presto scenari drammatici, è chiaro anche ai partecipanti della Conferenza internazionale sul Clima Cop24 che si tiene a Katowice in Polonia.  Uno dei rischi, ha proseguito Ricciardi, è che «i nostri nipoti non possano più stare all’aria aperta per gran parte dell’anno a causa dell’aumento delle temperature: il pericolo concreto è che le ondate di calore, che nel 2003 hanno fatto 70mila morti, possano passare da periodi limitati dell’anno a oltre 200 giorni l’anno in alcune parti del mondo. […] I danni sulla salute dai cambiamenti climatici sono visibili all’istante ma sono devastanti. Si tratta, in un certo senso, di un Olocausto a fuoco lento».

Milioni di morti già oggi
L’incontro di Roma non è soltanto un’occasione per fare la conta delle vittime, ma è anche un’opportunità per dare vita a una vera e propria ‘Carta di Roma’, che prenderà in considerazione tutte le tematiche legate al rapporto salute/clima, tra cui le malattie non trasmissibili ma anche quelle trasmissibili e, chiaramente, la salute degli ecosistemi, dell’aria e dell’acqua. Già oggi, «l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) parla di 7 milioni di morti legate ai cambiamenti climatici – ha proseguito Ricciardi – e in Italia ben il 12 % dei ricoveri pediatrici in ospedale sono connessi all’inquinamento». Da qui la necessità, sottolinea il presidente dell’ISS che i politici mettano in agenda di «prendere decisioni rapide, dopo che anche all’ultimo G20 non si è arrivati a un documento finale netto. Le speranze sono ora nella Cop24».

Un accordo non rispettato
I rappresentanti dei Paesi che si riuniscono a Katowice hanno il compito di mettere in atto l’accordo di Parigi, stilato nel 2015 che, tuttavia, pare non sia mai stato rispettato – visto l’andamento del clima e delle condizioni ambientali sempre più critiche. Quanto a ciò, infatti, sono molti gli osservatori che ritengono come la maggior parte degli Stati membri possano essere propensi a rimandare i propri impegni al 2020, aspettando il summit convocato dal segretario generale delle Nazioni Unite nel settembre 2019 a New York per presentare quanto (forse) fatto per gli obiettivi che ci si era proposti. Gli esperti fanno tuttavia presente che con le nostre ‘politiche’ ambientali in 40 anni abbiamo fatto scomparire il 60% degli animali vertebrati – e tra un po’ inizieremo a sparire anche noi a un ritmo sempre più rapido. La limitazione dell’aumento della temperatura globale, così come era stato definito nell’accordo di Parigi, e fissato a un massimo di +2 °C (anche se l’ideale sarebbe stato max. +1,5 °C), in realtà è stata disattesa. Per rendersene conto basta guardarsi intorno per scoprirlo, viste le devastazioni a causa del clima in tutto il mondo (l’Italia ne ha fatte le spese proprio poco fa in molte Regioni). Diviene dunque imperativo ridurre le emissioni di CO2 e gas a ‘effetto serra’, nonché tutte le altre sostanze inquinanti e nocive per ambiente, piante, animali ed esseri umani. L’umanità è «totalmente fuori rotta», ha avvertito il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. «Non stiamo ancora facendo abbastanza né ci stiamo muovendo abbastanza veloci», ha poi concluso.