H2M, il primo furgone a idrogeno made in Puglia
Messo a punto dalla Fondazione H2U, l'Università dell'Idrogeno di Monopoli, in partenariato con l’Università di Bari Aldo Moro e finanziato dalla Regione Puglia con 300mila euro di fondi Carbon Tax del ministero dell’Ambiente, di fatto è un furgone dotato di pannelli fotovoltaici e alimentato a metano e idrogeno
MONOPOLI - È il primo mezzo di trasporto terrestre in grado di produrre e stoccare da solo energia pulita grazie all'idrogeno. Si chiama H2M, che sta per H2 Mobile, ed è appena arrivato a Roma in occasione della Conferenza dei presidenti dei parlamenti dell'Unione europea. È stato definito un work in progress, perché da questo prototipo potrebbero nascerne altri arricchiti da tecnologie ancora più sofisticate e smart, e qualcuno l'ha già ribattezzato un «laboratorio per le tecnologie della rivoluzione industriale». Messo a punto dalla Fondazione H2u, l'Università dell'Idrogeno di Monopoli, in partenariato con l’Università di Bari Aldo Moro e finanziato dalla Regione Puglia con 300mila euro di fondi Carbon Tax del ministero dell’Ambiente, di fatto è un furgone dotato di pannelli fotovoltaici e alimentato a metano e idrogeno, pronto per cominciare un tour in tutti i comuni pugliesi per presentare alle amministrazioni locali la nuova tecnologia. È nato tutto nel 2007, quando al ministero dell'Ambiente c'era Alfonso Pecoraro Scanio, che si era dotato di consiglieri del calibro di Jeremy Rifkin e Carlo Rubbia: «L'energia del futuro per l'Italia devono essere l'energia rinnovabile, di piccola produzione e generazione distribuita – spiega l'ex ministro –, il nostro Paese entro il 2030 può andare al 100% di energie rinnovabili».
COME FUNZIONA – 15 metri di lunghezza, i suoi fianchi si sollevano come delle vere e proprie ali formando un tetto di 80 metri quadrati interamente di pannelli fotovoltaici: il furgone produce così energia solare, che serve ad alimentare il un’aula multimediale da 25 posti per la proiezione di video divulgativi sulla nuova tecnologia. Grazie ai pannelli fotovoltaici da 6 kWp (kilowatt di picco), l'impianto alimenta un elettrolizzatore per la produzione d'idrogeno che viene a sua volta stoccato in bombole da 50 litri l'una grazie a due dozzine di batterie che accumulano precedentemente l'energia.
ADDIO AL PETROLIO - «Si tratta di una batteria che non ha limiti perché potremmo accumulare quanto idrogeno vogliamo – ha spiegato Nicola Conenna, presidente della Fondazione H2U –. Possiamo in questa maniera sostituire il petrolio. Un processo energetico efficiente e pulito. È la prima volta che si progetta un simile prototipo. Sperimentazioni come queste sono state avviate ad esempio in Emilia, Toscana, Piemonte e Lombardia, ma mai prima d’ora in Puglia. Questo è l'inizio di un viaggio che ci porterà fino alla Conferenza sul clima di Parigi a fine 2015, la Cop21. Con questo vogliamo porre l'attenzione sull'esistenza e maturità di tecnologie accessibili per combattere i cambiamenti climatici, interamente fondate sulle energie rinnovabili. L'obiettivo è arrivare, un giorno, ad abbandonare le fonti fossili. La Puglia è da sempre pioniera nel campo delle rinnovabili, con una potenza installata di circa 2900 megawatt e 30mila impianti per il solo fotovoltaico. Il furgone è solo il primo passo verso un concetto di sviluppo ben più ampio, che potrebbe portare alla realizzazione di auto da mettere poi in circolazione sul mercato. «Si tratta di mezzi a emissioni zero – spiega ancora Conenna – che sfruttano poi fonti di energia come appunto l’idrogeno prodotte da noi, non come il metano che arriva dalla Siberia».
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