19 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Migliora la crescita globale, ma troppe incognite sui mercati

FMI: «Attenzione alla crisi greca»

Secondo il Fondo monetario internazionale, i rischi alla crescita globale sono ora «più bilanciati» rispetto a sei mesi fa, ma continuano a puntare al ribasso. In Europa, però, sono aumentati quelli finanziari e geopolitici.

NEW YORK (askanews) - Secondo il Fondo monetario internazionale, i rischi alla crescita globale sono ora «più bilanciati» rispetto a sei mesi fa, ma continuano a puntare al ribasso. E' quanto emerge dal World Economic Outlook (Weo), il rapporto sull'economia globale pubblicato nell'ambito delle riunioni primaverili del Fmi a Washington.

In UE i rischi finanziari e geopolitici sono aumentati
I rischi macroeconomici come la recessione e la deflazione nell'Area euro «sono leggermente calati», ma quelli finanziari e geopolitici sono aumentati. E anche se i rischi di «un forte rallentamento della Cina e di un potenziale di crescita ancora più basso nelle economie emergenti sono diminuiti», spiega il Weo, sottolineando che i rischi al ribasso continuano ad essere rilevanti. Tra questi ci sono un ulteriore apprezzamento notevole del dollaro, che potrebbe fare scattare tensioni finanziarie specialmente nei mercati emergenti; cambiamenti di disturbo nei prezzi degli asset, che restano fonte di preoccupazione specialmente nel mercato dei bond; tensioni geopolitiche derivanti da Ucraina, Medio Oriente e Africa Occidentale, che potrebbero avere un effetto contagio a livello regionale e globale; stagnazione e inflazione bassa nelle economie avanzate, che in generale potrebbero ostacolare la ripresa.

Incognite anche sull'andamento del greggio
Anche il petrolio rappresenta un rischio per il Fondo: è vero che il calo dei prezzi potrebbe fornire una spinta alla crescita globale maggiore di quanto preventivato ma «i prezzi potrebbero salire più velocemente delle attese» per varie ragioni «non connesse a una ripresa più forte della domanda globale, che sosterrebbe la crescita mondiale».Tra queste il Weo cita una «correzione di una precedente reazione eccessiva, con i partecipanti al mercato che decidono che i prezzi riflessi nei contratti dei future sono troppo bassi date le stime sulla domanda e sulle scorte». Il Weo cita anche lo «stress finanziario nell'Area euro che può scattare dall'incertezza delle politiche associata alla Grecia o la turbolenza politica nell'Area euro che può fare riemergere e reintensificare il nesso tra banche, bond sovrani ed economia reale».