28 agosto 2025
Aggiornato 00:00
Avanti col Quantitative Easing

Prosegue lo «shopping» della BCE: a marzo 60 miliardi di acquisti

Alla Bce basterà aver acquistato titoli per meno di 10 miliardi di euro, tra lunedì e martedì, per aver centrato già su marzo - pur essendo partita con un certo ritardo - il suo obiettivo mensile di "quantitative easing", pari a 60 miliardi di euro. Il grosso di questa manovra è costituito dagli acquisti di bond governativi, decisi a inizio anno da Mario Draghi.

FRANCOFORTE - Alla BCE basterà aver acquistato titoli per meno di 10 miliardi di euro, tra lunedì e martedì, per aver centrato già su marzo - pur essendo partita con un certo ritardo - il suo obiettivo mensile di «quantitative easing», pari a 60 miliardi di euro. Il grosso di questa manovra è costituito dagli acquisti di bond governativi, decisi a inizio anno dall'istituzione guidata da Mario Draghi ma che materialmente sono partiti solo il 9 marzo scorso.

A MARZO 60 MILIARDI DI ACQUISTI - Complessivamente, al 27 marzo scorso la Bce aveva accumulato obbligazioni emesse da Stati di Eurolandia per 41,1 miliardi di euro, in base ai resoconti settimanali sulla consistenza del suo bilancio. Nelle tre settimane in cui ha effettuato operazioni ha rispettivamente rilevato 9,8 miliardi, dal 9 al 13 marzo, 16,6 miliardi, fino al 20 marzo, e altri 14,7 miliardi al 27 marzo. Ai titoli di Stato però bisogna aggiungere i programmi di acquisti già in essere su alcuni tipi di emissioni bancarie: Abs, ovvero titoli garantiti da attività, e covered bond (obbligazioni garantite). Su questi due canali nel corso di marzo complessivamente la Bce ha accumulato acquisti per altri 9,7 miliardi di euro.

CALANO I RENDIMENTI DEI BOND: NUOVI ACQUISTI DELLA BCE - Quindi il totale di «quantitative easing» accumulato fino al 27 marzo ammontava a 50,8 miliardi di euro. Par arrivare a quota 60 miliardi alla Bce mancavano così 9,2 miliardi di euro, che ha potuto colmare con operazioni da effettuare tra lunedì 30 e martedì 31 marzo. E a far pensare che vi abbia effettivamente provveduto sono i continui cali dei rendimenti sui bond governativi. Ad esempio sui Btp a 10 anni italiani nel pomeriggio di martedì i tassi retributivi segnano ulteriori limature, all'1,26 per cento secondo i dati di Mts, 6 punti base in meno rispetto a lunedì. Su questo tipo di emissioni i rendimenti sono inversamente proporzionali al prezzo: più quest'ultimo sale (ad esempio a seguito di acquisti come potrebbero essere quelli effettuati dalle "braccia pesanti" di una banca centrale) più calano i tassi retributivi.