21 marzo 2025
Aggiornato 01:00
Le liiberalizzazioni non convincono i parlamentari pentastellati

I dubbi del Movimento 5 stelle sul disegno di legge «concorrenza»

Il M5s ha chiesto come il ministero per lo Sviluppo economico (Mise) intenda tutelare i cittadini, dal 2018, quando è previsto che scompaiano i contratti a «maggior tutela» per le utenze di luce e gas. Inoltre vuole vederci chiaro sul presunto commissariamento del Gruppo gestore dei servizi energetici.

ROMA – Il disegno di legge «concorrenza» (164 del 2000) sta continuando a destare preoccupazioni in Parlamento. Dai banchi delle opposizioni il Movimento 5 stelle ha chiesto come il ministero per lo Sviluppo economico (Mise) intenda tutelare i cittadini, dal 2018, quando è previsto che scompaiano i contratti a «maggior tutela» per le utenze di luce e gas. Ma non solo, lo stesso M5s ha domandato al Mise, al ministero dell'economia (Mef) e alla presidenza del Consiglio se è vero che verrà commissariato il Gruppo gestore dei servizi energetici, e in tal caso quali siano le motivazioni a riguardo.

CRIPPA, COME TUTELARE LE FAMIGLIE? - Il deputato Davide Crippa ha commentato il disegno di legge, accusando il governo, che «con la scusa di liberalizzare il mercato, toglie garanzie ai consumatori e li spinge in una ridda di rincari e caro bollette. Alla faccia degli slogan sui tagli per i contribuenti». Il vicepresidente della commissione Attività produttive della Camera e autore di un'interrogazione al Mise ha spiegato: «Contestualmente al regime di maggior tutela per l'elettricità e il gas scomparirà anche l'Acquirente unico nel suo ruolo di garanzia del consumatore tutelato: ma nel libero mercato i clienti domestici pagano il 15-20% in più di quello tutelato. E allora, come verranno garantiti i cittadini, dal momento che non avranno più informazioni? E i piccoli consumatori più vulnerabili?». Il parlamentare grillino ha ricordato che secondo le associazioni dei consumatori le «parti deboli» per inerzia rimarranno con il fornitore, e saranno «incapaci di strappare prezzi bassi». Crippa ha aggiunto che per Rete Imprese, piuttosto che rimuovere la tutela di prezzo occorre «riformare il mercato e la tutela stessa rivedendo l'attuale legame tra venditore e distributore che penalizza gli operatori che offrono servizi energetici e imponendo offerte realmente confrontabili e misurabili tra loro».

CASTALDI E GIROTTO, PERCHÈ COMMISSARIARE GSE? - I senatori Gianluca Castaldi e Gianni Girotto invece hanno ricordato che secondo alcune indiscrezioni stampa l'esecutivo avrebbe in mente il commissariamento del Gruppo gestore dei servizi energetici Gse Spa, di cui fa parte il Gestore dei mercati energetici (Gme), l'Acquirente unico Spa (Au) e la Ricerca sul sistema energetico (Rse) Spa. Per tutte queste società a cui sono attribuite in via esclusiva funzioni fondamentali ai fini dell'organizzazione e funzionamento del mercato elettrico, nonché dello svolgimento dei servizi pubblici dell'elettricità e del gas, hanno sottolineato i due parlamentari, i vertici scadranno in primavera. Per i senatori pentastellati quindi, se fosse vero che il governo sta pensando a un commissariamento del gruppo, o di una o più delle controllate, è interessante sapere «quali siano i motivi che hanno determinato tale scelta, considerato che la scadenza dei vertici delle società è prevista per il prossimo maggio 2015 e quindi imminente». Castaldi e Girotto poi hanno domandato se sussistano «gravi e comprovati motivi, relativi, per esempio, a inefficienze o casi di mala gestio, che richiedano il commissariamento di una o più delle società del Gruppo». Infine i due hanno concluso chiedendo se sussistano ragioni «idonee a giustificare quello che agli interroganti appare come una totale sottrazione della definizione del riordino del comparto energetico alla partecipazione del Parlamento e alla consultazione degli organi e soggetti coinvolti nella governance del settore energetico».