Continua a diminuire il credito per imprese e famiglie
Nuova accelerazione a settembre dell'offerta di moneta nell'area euro, mentre si è ulteriormente moderata la flessione dei prestiti bancari al settore privato, che comunque prosegue. A settembre, secondo la rilevazione mensile della Banca centrale europea, il credito bancario erogato ai privati ha registrato un meno 1,2 per cento su base annua, dal meno 1,5 per cento registrato ad agosto.
BRUXELLES - Nuova accelerazione a settembre dell'offerta di moneta nell'area euro, mentre si è ulteriormente moderata la flessione dei prestiti bancari al settore privato, che comunque prosegue. A settembre, secondo la rilevazione mensile della Banca centrale europea, il credito bancario erogato ai privati ha registrato un meno 1,2 per cento su base annua, dal meno 1,5 per cento registrato ad agosto. La stessa voce depurata dagli effetti di cessioni e cartolarizzazioni ha segnato un meno 0,6 per cento, dal meno 0,9 per cento di marzo. Nel frattempo, prosegue la Bce, il generale aggregato monetario M3 ha segnato un più 2,5 per cento a settembre, dal più 2,1 per cento del mese precedente. La variazione media di M3 sugli ultimi tre mesi è stata del 2,1 per cento, dal più 1,8 per cento segnato ad agosto.
PISICCHIO: SE SISTEMA BANCARIO PROMOSSO, MERITO DELLE FAMIGLIE ITALIANE - Intanto, il presidente del gruppo Misto alla Camera, Pino Pisicchio, commenta l'analisi della BCE al sistema bancario europeo e afferma in una nota: «Il particolarissimo esame che la Bce ha fatto al sistema bancario europeo, dunque, sembrerebbe salvare le banche italiane, che esibiscono pagelle orbitanti intorno alla sufficienza, salvo, naturalmente, le note difficoltà del Mps e della Cr di Genova. La notizia è certamente rassicurante, ma è giusto domandarsi chi ha consentito questo rating positivo. E forse si scopre che il merito e' ancora una volta delle famiglie italiane che, di fronte all'horror vacui della crisi, e poco rassicurate dalla politica, hanno continuato a mettere nel materasso (la banca) i loro risparmi». E continua: «Negli ultimi sette anni di crisi, il valore dei contanti e dei depositi bancari è aumentato di 234 miliardi, che non sono, certamente, quelli dei grandi tycoon, ma risparmi delle famiglie. Questo ha fatto bene alle banche ma ha sottratto risorse alla ripresa».
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