16 aprile 2024
Aggiornato 20:00
Europa

Cala la produzione industriale nell'area euro

Secondo Eurostat è diminuita dello 0,7 per cento dal mese precedente, una flessione che cancella buona parte del più 1,6 per cento registrato a novembre. Intanto Italia, Spagna e Portogallo con Tajani su reindustrializzazione UE

BRUXELLES - Calo più netto del previsto sul finale d'anno della produzione dell'industria nell'area euro. Secondo Eurostat è diminuita dello 0,7 per cento dal mese precedente, una flessione che cancella buona parte del più 1,6 per cento registrato a novembre. I dati di oggi hanno completato il quadro dell'anno passato: il 2013 si è chiuso con un calo di produzione dello 0,8 per cento rispetto al 2012, dice ancora l'ente di statistica comunitario.
Secondo Marco Valli, analista di UniCredit, l'indebolimento dovrebbe risultare di breve durata, visto che le indagini sull'attività delle imprese hanno segnalato rafforzamenti a gennaio.

Italia, Spagna, Portogallo con Tajani su reindustrializzazione UE - Italia, Spagna e Portogallo fanno fronte comune, assieme al vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, a favore della reindustrializzazione in Europa e del sostegno all'innovazione. Ieri sera a Lisbona i rispettivi ministri della Ricerca e l'eurocommissario hanno firmato una dichiarazione congiunta. L'Europa resta in ritardo rispetto a Stati Uniti, Corea e Giappone, nonostante sia dotata di eccellenze scientifiche e industrie di punta a livello mondiale.
Secondo i tre ministri e il responsabile industria della Commissione bisogna favorire la rapida immissione sul mercato dei risultati della ricerca. Per questo alla conferenza annuale Cotec - gruppo di esperti che comprende il ministro italiano dell'Istruzione, dell'università e della ricerca, il ministro spagnolo dell'Industria, dell'energia e del turismo, e il Ministro per l'Economia portoghese - viene «posto l'accento sull'accelerazione del processo di commercializzazione dell'innovazione», recita un comunicato dell'Ue.
La strategia di rilancio industriale ue ha come obiettivo si incrementare la percentuale del Pil generata dalle industrie manifatturiere dall'attuale 15.1 per cento al 20 per cento entro il 2020. L'iniziativa è stata rafforzata dalla presenza dei capi di Stato di tutti e tre i Paesi, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il Re di Spagna, e il presidente del Portogallo.

Specificità delle economie dell'Europa meridionale - La dichiarazione congiunta fa riferimento alle «specificità delle economie dell'Europa meridionale, che comprendono 54 milioni di lavoratori e 7 milioni di imprese, la maggior parte delle quali Pmi, le quali necessitano di particolare attenzione in termini di impostazioni della nuova politica industriale. E' essenziale perseguire attivamente la reindustrializzazione dell'Europa e aumentare la sua capacità produttiva, specialmente in un momento in cui si cominciano a percepire segnali economici positivi in tutto il continente, specialmente in Portogallo, Spagna e Italia».