18 agosto 2025
Aggiornato 11:30
Governo Letta

Letta: «Tenere i conti in ordine è la base per la crescita»

Il premier: «Noi vogliamo che le prossime parole d'ordine» per l'Italia e l'Europa «siano collegate attorno alla parola sviluppo». Nel 2014 l'Italia si presenterà «con i conti in ordine e con rinnovate prospettive di miglioramento. Si è arrestata la caduta del Pil, lo abbiamo fatto senza rovinare i bilanci pubblici»

ROMA - «Noi vogliamo che le prossime parole d'ordine» per l'Italia e l'Europa «siano collegate attorno alla parola crescita», ha detto il presidente del Consiglio Enrico Letta durante il suo intervento alla X Conferenza degli ambasciatori alla Farnesina.

TASSO CAMBIO UE SQUILIBRATO - Letta ha spiegato: «L'obiettivo dell'1 per cento di crescita per l'anno prossimo e del 2 per cento nel 2015 è un obiettivo alla nostra portata se i nostri conti pubblici rimarranno in ordine». Ma il premier ha avvertito che per raggiungere questo obiettivo è necessario che trovino applicazione alcune «condizioni Ue: ad esempio occorre sapere che il tasso di cambio non è equilibrato». Lavorare su quel «maledetto 1,36 di questi giorni è un obiettivo che l'Europa deve darsi», ha aggiunto Letta.

CONTI IN ORDINE BASE PER CRESCITA - Nel 2014 l'Italia si presenterà «con i conti in ordine e con rinnovate prospettive di crescita», ha ribadito il presidente del Consiglio: «Si è arrestata la caduta del Pil, lo abbiamo fatto senza rovinare i conti pubblici», ha insistito Letta, ricordando che «in passato chi ha provato a fare di più ha sfasciato i conti pubblici. Non è nostra intenzione fare così. Tenere i conti in ordine è la base per la crescita, come quella che avremo l'anno prossimo».

OGGI BASI PER CRESCITA - Secondo Letta «oggi si mettono le basi affinché nel 2014 e nel 2015 poi si possano toccare con mano i segni della ripresa». Il «disagio sociale c'è», ma «è possibile cogliere la ripresa e la ripartenza che passa attraverso l'industria e la politica industriale», ha sottolineato il capo del governo che, citando il recente provvedimento destinazione Italia, ha aggiunto: «vogliamo lavorare in questa direzione».

TURISMO E CULTURA PETROLIO ITALIANO - Il governo italiano ha deciso di «unire il ministero del Turismo e quello della Cultura» facendo una «scelta strategica» perché ritiene che «il nostro Paese abbia lì il suo petrolio», ha spiegato il presidente del Consiglio. «Va sfruttato nel modo migliore per creare occupazione e crescita. Anche per questo stiamo lavorando su Expo 2015, per noi una grandissima opportunità, per le grandi iniziative che lo stanno connotando al meglio», ha aggiunto Letta.

CE LA FAREMO - Il governo italiano secondo il primo ministro, ha trascorso «otto mesi sulle montagne russe ma intende vivere i prossimi mesi con determinazione e impegno. Nonostante le difficoltà desideriamo che il Paese torni a pensare in grande: ce la faremo. Avere una crescita senza occupazione è un grande incubo da evitare».

IMPEGNO CONTINUO SU MARO' - Letta ha poi rivolto un pensiero ai due militari italiano accusati di omicidio in India: «L'impegno a tutto campo del governo per seguire la vicenda dei rapporti con l'India sul caso dei marò è un impegno continuo e che continuerà finché il risultato non sarà quello che ci aspettiamo. Rivolgendo «un pensiero di vicinanza e solidarietà» a Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, il segretario generale della Farnesina, aprendo i lavori, ha detto a sua volta che al caso dei due fucilieri «sarà dedicato domani un panel specifico per discutere ciò che l'Italia sta facendo e farà a livello bilaterale e multilaterale per averli quanto prima a casa».

ITALIA PUO' CONTINUARE A FARE AUTO - Il premier ha ripetuto gli stessi concetti all'assemblea dell'Anfia (Associazione nazionale Fiera industria automobilistica): «In questi giorni, in queste settimane, stanno germogliando i semi della ripresa che abbiamo davanti: è stata arrestata la caduta del Pil e i tassi d'interesse sono scesi a livello significativo. L'Italia non vuole abbandonare il suo tradizionale primato industriale, vogliamo portarlo avanti con un impegno maggiore per l'anno prossimo e per il futuro. Nonostante tutto, nonostante le tante difficoltà, la risposta alla vostra domanda è sì. Noi lavoriamo in questa direzione», ha detto rispondendo alla domanda arrivata dall'associazione sulla possibilità di fare industria automotive in Italia oggi. «Sì, si può fare l'industria dell'auto in Italia oggi», ha assicurato Letta. Nel nostro Paese «c'è una grande tradizione dietro le spalle, ma noi non vogliamo guardare solo indietro. Ci sono molti settore di eccellenza da sviluppare». Ecco perchè «voglio dare un messaggio di incoraggiamento - ha aggiunto - che suona difficile in un momento in cui il nostro Paese fa fatica».