3 maggio 2024
Aggiornato 00:00
Politica estera | Italia - India

Crisi marò, rinviata l'udienza della Corte Suprema

Per il Governo di Delhi «il ricorso italiano non è difendibile perché soltanto individui possono rivolgersi alla corte per denunciare violazioni dei diritti fondamentali, non una Repubblica come l'Italia»

NEW DELHI - La Corte suprema indiana ha rinviato a domani l'udienza sul ricorso presentato dal governo italiano in merito alla giurisdizione da applicare ai maro' Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ancora detenuti nel Kerala. Lo hanno confermato a TM News fonti vicine al caso. L'esecutivo di New Delhi, come scrive il sito indiano Zeenews.com, ha consegnato soltanto ieri alla Corte suprema un memorandum contenente le motivazioni a sostegno dell'azione portata avanti finora dal governo del Kerala, e di una convalida della giurisdizione indiana. I legali italiani e i giudici hanno avuto quindi bisogno di più tempo per esaminare il testo.

Ricorso non difendibile - Stando al documento, di cui i media indiani hanno diffuso i principali contenuti «il ricorso del governo italiano non è difendibile perché soltanto individui possono rivolgersi alla corte per denunciare violazioni dei diritti fondamentali, non una Repubblica come l'Italia. Un ricorso simile - ha fatto notare il governo indiano nel memorandum - è pendente presso l'Alta corte del Kerala quindi la Corte Suprema (di New Delhi, ndr) dovrebbe respingerlo». «Il codice penale indiano estende l'area di giurisdizione fino a 200 miglia nautiche dalla terra ferma, quindi il Kerala - secondo l'esecutivo federale indiano - ha ogni diritto di perseguire i marò».

L'Enrica Lexie è riuscita a salpare da Kochi soltanto sabato - Latorre e Girone sono accusati di aver ucciso due pescatori del Kerala, Valentine e Ajesh Binki, scambiandoli per pirati il 15 febbraio scorso, quando i fucilieri del San Marco erano impegnati in una missione di scorta anti-pirateria a bordo della petroliera Enrica Lexie. La stessa imbarcazione, costretta per ottanta giorni a una sosta forzata con tutto il suo equipaggio al largo del porto di Kochi, è riuscita a salpare soltanto sabato sera.
La Corte Suprema di New Delhi aveva infatti deliberato mercoledì scorso il via libera al mercantile ad alcune condizioni, fra cui il deposito di una fideiussione di 30 milioni di rupie (circa 420 mila euro) presso il registro dell'Alta Corte del Kerala. La società armatrice è stata costretta a presentare un'impegnativa di pagamento oltre a una dichiarazione in cui si impegna a mettere a disposizione delle autorità indiane sei membri del suo equipaggio, se richiesto ai fini delle indagini o in sede di processo a carico di Latorre e Girone.