Ibrahimovic-Milan: idee, illusioni ed errori
Voci e spifferi per la trattativa di un ritorno paventato ormai da anni e sinora mai concretizzato

MILANO - Ci risiamo: una nuova finestra di calciomercato si avvicina ed ecco che il nome di Zlatan Ibrahimovic viene nuovamente accostato a quello del Milan. Un ritorno che avrebbe del clamoroso e che, nonostante i 38 anni del fuoriclasse svedese, farebbe assai comodo ai rossoneri che sono alle prese con annate buie e con un organico composto esclusivamente da giovani ai quali l'aiuto, l'esperienza ed il carisma di Ibrahimovic sarebbero di importanza ed utilità vitali per rincorrere una classifica deficitaria che non viene in soccorso nè del blasone e neanche delle finanze del club.
Ritornello
Da quando il centravanti scandinavo ha lasciato la Milano rossonera nella famigerata estate del 2012, non è passata sessione di mercato nella quale il suo profilo non sia stato avvicinato a quello milanista, perfino nel gennaio 2013, ovvero a soli sei mesi dall'addio al Milan, Ibrahimovic lamentava nostalgia per la sua vecchia squadra. Poi la trattativa nel giugno-luglio 2015 quando lo svedese, prossimo alla scadenza di contratto col Paris Saint Germain, annunciava prima la possibilità di tornare al Milan per poi rinnovare improvvisamente coi francesi. Un anno ancora e, nuovamente, il ritorno possibile a Milano nell'estate del 2016 con l'ennesimo nulla di fatto ed il trasferimento di Ibra al Manchester United.
Sì ad un passo
Il tempo di regalarsi un po' di svago negli Stati Uniti ai Los Angeles Galaxy e subito Ibrahimovic viene ancora abbinato ai rossoneri che si avvicinano a tal punto da sfiorare il clamoroso ritorno di fiamma giusto un anno fa quando Leonardo trova l'accordo con il calciatore e con Mino Raiola ma non quello con la sua stessa società perchè Ivan Gazidis, neo amministratore delegato milanista, blocca tutto a firme imminenti perchè Ibrahimovic, 37 anni, non corrisponde all'identikit giovane e di prospettiva che il nuovo Milan impone ai suoi tesserati.
E ora?
Fine di un sogno, un calvario per i tifosi rossoneri che dal 2012 sono orfani del loro campione e da allora sono costretti ad ammirare (si fa per dire) un Milan malconcio e mai competitivo per il vertice. Autunno-inverno 2019: non c'entrano le collezioni di moda, ma ad un paio di mesi dall'apertura della sessione invernale di calciomercato, Ibrahimovic ed il Milan si annusano di nuovo; lo svedese lascerà l'America a fine dicembre, la sua voglia d'Italia innesca tre possibilità: Napoli, Bologna (meta proposta da lui stesso per aiutare l'amico Mihajlovic) e, tanto per cambiare, Milan.
Errori
Al club rossonero una preghiera, l'ennesima, possibilmente da non gettare alle ortiche come al solito: il popolo milanista è già avvilito, deluso ed amareggiato da quanto vede in campo e da quanto questa società promette senza mantenere. Se c'è davvero l'ipotesi di ingaggiare Zlatan Ibrahimovic, che si tenti il colpo in silenzio, in sordina e poi lo si annunci al momento della firma. Se questa ipotesi, viceversa, non ci fosse, che lo si smentisca seccamente, prendendosi anche le critiche di un pubblico che rivorrebbe lo svedese a Milano dopo 7 anni e mezzo, ma agendo con chiarezza e senza illudere nessuno. Che non si rimanga sul vago, insomma, da Maldini a Pioli, passando per una proprietà che già un anno or sono ha rigettato l'idea del grande ritorno e che almeno stavolta sia chiara con sè stessa e poi con la sua gente.