29 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Calcio | Nazionale

Salvini detta legge anche nel calcio, Lega e tifosi si ribellano

Infuria la polemica dopo la decisione di anticipare alle ore 15.00 il match tra Genoa e Milan in programma lunedì 21 gennaio. Critiche aspre da parte dei tifosi per una decisione che va contro il buon senso.

Matteo Salvini ad un recente raduno di tifosi del Milan
Matteo Salvini ad un recente raduno di tifosi del Milan Foto: ANSA

MILANO - Se qualcuno pensava le parole di Salvini potessero passare sotto silenzio si sbagliava di grosso. Era il 7 gennaio quando il numero uno della Lega, a margine del vertice organizzato da lui stesso presso la Scuola Superiore di Polizia a Roma, presenti tutti i massimi esponenti del calcio italiano, il Sottosegretario Giorgetti e il capo della Polizia di stato Gabrielli, anticipava una questione esplosa da lì a qualche giorno: «Al rientro dalla sosta ci sarà Genoa-Milan, in programma di sera. Non è a rischio tanto per i cori dentro, ma per ciò che potrebbe accadere fuori. Storicamente i rapporti tra le due tifoserie non sono idilliaci. Preferirei quindi che si giocasse di giorno».

Ogni desiderio è un ordine

Ogni desiderio è un ordine quando a farsene promotore è addirittura il ministro dell’interno. Così, con un comunicato diffuso nel pomeriggio di ieri sul sito della Serie A, la Lega informava il cambio ufficiale di orario per il match tra Genoa e Milan: «Su variazione disposta dall’Osservatorio sulle Manifestazioni Sportive del Ministero dell’Interno» Grifone e Diavolo si affronteranno lunedì 21 gennaio alle 15 anziché alle 21.00. Una specifica importante tesa a prendere le distanze da una decisione del tutto sgradito alla Lega.

Rabbia e indignazione

Apriti cielo. La rabbia, l’indignazione, lo sconcerto dei massimi organi istituzionali del nostro football, ma anche e soprattutto da parte dei semplici tifosi ha scosso fin dalle fondamenta l’intero mondo del calcio. Addirittura tra i tanti tifosi genoani (in molti dei 18.000 abbonati, a causa dell’orario lavorativo scelto per disputare il match, hanno già la certezza di non poter assistere all’incontro con il Milan) ha iniziato a circolare l’invito a boicottare la partita.
A complicare la vita dei tifosi e dei genovesi in generale c’è soprattutto la questione traffico che, dopo il crollo del ponte Morandi, rende la vita nel capoluogo ligure piuttosto complicata, per usare un eufemismo. Tanto che dopo il precedente di un Sampdoria-Fiorentina di qualche mese fa, era stato proprio il Comune di Genova a chiedere ufficialmente che non venissero più giocate partite al Ferraris in giorni feriali. Figuriamoci in orario lavorativo.

Autogol

La verità è che una scelta del genere rischia di tramutarsi in un clamoroso autogol per il ministro Salvini. Dopo aver ribadito che chiudere gli stadi era una scelta insensata perchè andava a penalizzare la gente per bene, che senso ha anticipare un match come Genoa-Milan alle 15.00 che avrà come unico risultato di lasciare a casa proprio le persone che lavorano? Oltre al fatto che la decisione di stravolgere le abitudini calcistiche di un intero paese sa di resa incondizionata nei confronti delle frange più violente dei tifosi.
Tralasciando l’ultimo aspetto che è quello più inquietante, sottolineato dal presidente della Fondazione per la Cultura Palazzo Ducale di Genova, nonchè grande tifosi genoano, l’attore Luca Bizzarri: «Sento parlare di partite di giorno per evitare gli scontri, eppure Vincenzo Spagnolo fu assassinato il pomeriggio del 29 Gennaio prima di Genoa-Milan. Dopo 25 anni di parole siamo allo stesso punto».