28 marzo 2024
Aggiornato 12:30
Calcio | Nazionale

Milan: appuntamento al Tas, ma prima occorre cambiare

Il Milan affila le armi in vista del ricorso già annunciato al Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna, ma presentarsi in queste condizione equivarrebbe ad un’ennesima e sonora bocciatura.

Fassone al lavoro per il ricorso al Tas
Fassone al lavoro per il ricorso al Tas Foto: ANSA

MILANO - «L'Adjudicatory Chamber del Club Financial Control Body (CFCB) dell'UEFA ha deciso di sanzionare AC Milan per le violazioni della normativa sul Financial Fair Play commesse da luglio 2014 a giugno 2017 con un anno di esclusione dalle Competizioni Ufficiali Europee per Club. Nel prendere atto di tale decisione, AC Milan comunica di aver richiesto al proprio pool legale di avviare la procedura di ricorso presso il Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna, confidando in una sollecita revisione del provvedimento».
Con questo scarno comunicato diffuso nel tardo pomeriggio dall’ufficio stampa del club rossonero, il Milan affila le armi in modo da presentarsi all’appuntamento al Tas, il Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna, nelle migliori condizioni possibili.

Successo parziale
Avrà dieci giorni lavorativi a partire da oggi per presentare il ricorso e arrivare all’ultimo grado di giudizio con la speranza di ribaltare una sentenza che poi non è stata neppure troppo severa. Certo, la squalifica di un anno dalle coppe europee per un club prestigioso e blasonato come il Milan rappresenta un’umiliazione difficilmente quantificabile, ma per come si erano messe le cose, aver evitato multe, sanzioni o ipoteche pesanti anche sulla prossima stagione potrebbe rappresentare un successo parziale o quanto meno uno spiraglio di luce in vista del ricorso al Tas.

Decide Yonghong Li
Inutile però girarci attorno, presentarsi a Losanna nelle medesime situazioni societarie equivarrebbe ad immolarsi sull’altare della stupida ostinazione di chi governa il Milan ed è ancora convinto che si può andare avanti così. No, non è vero, non si può andare avanti così, e la sentenza della Camera Giudicante dell’Uefa sta lì a dimostrarlo. Al club rossonero, dopo 15 mesi vissuti pericolosamente, serve una guida sicura, un nuovo proprietario che sia riconoscibile, affidabile e con un patrimonio certo. Ecco perchè Yonghong Li farà bene ad accettare una della tante offerte giunte sul suo tavolo, anche a costo di rimetterci qualcosa in termini di soldi. Altrimenti sarà del tutto inutile arrivare a Losanna con la stessa struttura societaria. E allora a rimetterci sarà tutto il calcio europeo, ma soprattutto i milioni di tifosi rossoneri che non ne possono davvero più di tutta questa sconcertante ed avvilente situazione.