26 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Calcio | Nazionale

Caro Fassone, permette una domanda?

Sono tante le domande che i tifosi rossoneri continuano a fare sul futuro del Milan, ma ce n’è una che merita una risposta. E subito.

Marco Fassone ad del Milan
Marco Fassone ad del Milan Foto: ANSA

MILANO - Sono tanti i messaggi ricevuti dai tifosi rossoneri in questi giorni di sconcerto e frustrazione. Richieste di chiarimenti, di conforto, di rassicurazioni a vari livelli. Questione legittime che tengono il popolo milanista sulla corda, in attesa di una sentenza Uefa che potrebbe escludere il Milan dalle coppe europee ma soprattutto degli sviluppi di una situazione societaria che ormai non convince più nessuno.
Una di queste domande però è apparsa subito ricorrente, come se dietro questo interrogativo si celasse la risposta ai mille misteri del Milan cinese: ma Marco Fassone, amministratore delegato della nuova società, almeno lui, saprà chi si nasconde dietro Yonghong Li?

La questione Uefa
Alzi la mano chi è in grado oggi di offrire una risposta esauriente. La logica vorrebbe che si propendesse per il si, ma resta incomprensibile il perchè di questa fastidiosa e ormai francamente inaccettabile strategia del mistero. Prendiamo ad esempio la vicenda della sentenza Uefa sul fairplay finanziario che potrebbe avere conseguenze devastanti per il Milan. Magari sarebbe bastato prendere seriamente in considerazione i vari ammonimenti che l’UEFA aveva già lanciato alla dirigenza rossonera, fin dai primi maldestri tentativi di Marco Fassone di tentare addirittura un accordo sulla base del voluntary agreement. Qualcuno parla di accanimento, di sentenza politica, tutti discorsi con qualche fondo di verità. Il punto però è un altro: i segnali arrivati dalla commissione di Nyon erano stati forti e chiari fin dalla prima consultazione. Sarebbe bastato aprire per tempo gli occhi per capire che certi sotterfugi societari, determinati vuoti di informazione, sistematiche omissioni su argomenti fondamentali come quelli relativi alla proprietà, non sarebbero stati tollerati.

La trasparenza
Ed eccoci quindi arrivare al vero nocciolo della questione, che riguarda direttamente Marco Fassone, ancor più che l’evanescente presidente Yonghong Li. Fin dall’inizio dell’avventura cinese in via Aldo Rossi è stato l’amministratore delegato ad avallare la serietà del progetto, lui a prendere la parola a nome di una proprietà assente, lui a garantire ai tifosi rossoneri un futuro roseo e pieno di gloria. Ma soprattutto è stato proprio il buon Fassone a ribadire come un mantra che le nuove linee guida della società avrebbero avuto un solo comun denominatore: la trasparenza. Ma dico, stiamo scherzando? Se c’è di cui nel nuovo Milan proprio non si può parlare è la trasparenza. E la doppia bocciatura dell’Uefa è lì a certificarlo.

Quanti misteri
Un proprietario che non si sa chi sia, nè quale sia la sua consistenza patrimoniale. Il fondo Elliott che sta lì buono buono a supervisionare non si sa bene in attesa di cosa e quando. Un rifinanziamento annunciato da mesi e ancora ben al di là dal vedere la luce. In sostanza un futuro per il Milan che più nebuloso non si potrebbe. Caro Fassone, in nome di quella trasparenza che invoca, risponda alla nostra domanda: almeno lei sa chi c’è dietro Yonghong Li (sempre che dietro ci sia qualcuno)?
Sarà il caso di darsi tutti una regolata dalle parti di via Aldo Rossi perchè il popolo rossonero è stanco e arrabbiato, è il momento di dire basta ai misteri e alle prese in giro.