Milan, Bonucci bocciato all’esame decisivo
Il momento difficile del Milan non può rappresentare una giustificazione per il capitano rossonero, ammonito (e squalificato contro il Napoli) per una sciocca protesta. Non è questo l’esempio da dare ai giovani calciatori milanisti.

MILANO - «Non vedeva l'ora 'sto figlio…». Il labiale ripreso dalle telecamere al minuto 81 di Milan-Sassuolo, rivolto naturalmente all’arbitro Pairetto di Nichelino che gli aveva appena estratto davanti agli occhi un cartellino giallo pesantissimo, inchioda inesorabilmente Leonardo Bonucci ad una gogna mediatica più che meritata.
Ma cos’è che ha scatenato la rabbia insopprimibile del capitano rossonero? Come ormai sapevano anche i sassi, l’ex difensore juventino giocava già da qualche giorno con la spada di Damocle sulla testa della diffida. Aveva scampato la squalifica contro la Juventus, contro l’Inter, ma è purtroppo arrivata in vista di un altro delicatissimo match che i rossoneri affronteranno domenica pomeriggio a San Siro: quello contro il Napoli di Maurizio Sarri, ancora in lotta per lo scudetto.
Difesa da inventare
Un’assenza, quella di Bonucci, ancor più grave perchè il capitano del Milan aveva già dovuto metabolizzare il forfait al suo affidabilissimo compagno di reparto, Alessio Romagnoli, fermato all’inizio di Milan-Sassuolo per un problema muscolare. Questo potrebbe voler dire che Gattuso dovrà rinunciare alla coppia di difensori titolari proprio contro il funambolico attacco dei tre piccoletti napoletani. Non proprio un bel viatico in vista del confronto con i partenopei.
Bocciatura inesorabile
Resta il fatto che l’ammonizione rimediata da Bonucci grida vendetta, soprattutto perchè è arrivata per protesta. Un giallo a seguito di un’azione di gioco poteva essere tollerato, ma farsi estromettere da una delle partite più importanti dell’anno per una sciocca lamentela nei confronti dell’arbitro è un atteggiamento che non ammette scusanti. A maggior ragione perchè arrivato dall’uomo più esperto del Milan, colui che è stato insignito dell’impegnativa fascia di capitano e chiamato a dettare la strada da seguire ai suoi più giovani ed inesperti compagni di squadra.
Ebbene, se questo è l’insegnamento che Bonucci può dare ai calciatori rossoneri, meglio lasciar perdere. All’esame da leader, per l’ex juventino, arriva solo una sonora e cocente bocciatura.
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