29 marzo 2024
Aggiornato 16:30
Calcio | Nazionale

Numeri e mal di gol: qualcosa al Milan non quadra

Dopo aver agito sulla testa e sulla condizione atletica, mister Gattuso è chiamato ad un complesso lavoro per migliorare la precisione al tiro dei suoi ragazzi.

I tre centravanti del Milan: Silva, Cutrone e Kalinic
I tre centravanti del Milan: Silva, Cutrone e Kalinic Foto: ANSA

MILANO - Con la vittoria ottenuta in trasferta sul campo di Cagliari, il Milan ha ottenuto il secondo successo consecutivo e il primo in rimonta, già di per sè un interessante duplice traguardo; ma soprattutto ha raggiunto la settima posizione superando d’un balzo ben quattro squadre: Atalanta, Udinese, Torino e Fiorentina.
Bene, no? Si, abbastanza, se non ci soffermassimo ad analizzare la classifica alla voce gol fatti, perchè a quel punto gli elementi visualizzati ci riporterebbero ad una dura realtà di stenti e patimenti.

Metà della Lazio
Il Milan, infatti, occupa l’undicesima posizione nella speciale graduatoria con 27 gol fatti, appena 1,29 a partita, praticamente la metà rispetto ai 53 messi a segno dalla Lazio di Simone Inzaghi che viaggia invece alla media siderale di 2,65 reti ogni match. E già questo dovrebbe incutere un certo timore nei ragazzi di Gattuso visto che l’armata biancoceleste sarà la prossima avversaria dei rossoneri sia in campionato, domenica a San Siro, sia in Coppa Italia, sempre a San Siro ma stavolta di mercoledì. 

Numeri interessanti
Quello che però non quadra riguarda le statistiche relative ai tiri in porta, perchè lì il Milan non sfigura affatto. Terzo nella classifica dei tiri totali (289), dietro solo al Napoli (308) e alla Fiorentina (290), ma davanti nell’ordine a Inter, Roma, Juventus e Lazio. 
Se analizziamo i numeri dei tiri nello specchio della porta, il Milan balza addirittura al secondo posto, dietro solo al Napoli e davanti a Inter, Juventus, Roma e Lazio.

Manca precisione
E allora com’è possibile che una squadra che riesce a inquadrare la porta avversaria ben 165 volte, poi segni la miseria di 27 gol, mentre ad esempio alla Lazio bastano 144 tiri nello specchio per siglare 53 reti?
È evidente che il problema sia tutto nella qualità delle conclusioni verso il portiere: i biancocelesti scaraventano oltre la linea di porta avversaria il 36,8% delle palle scagliate rete, con precisione, cinismo, cattiveria e naturalmente mira invidiabile; i calciatori del Milan trasformano in gol appena il 16.3% di quanto creato con fatica e sofferenza, segno inequivocabile di pericolosità ai minimi termini.
Se mister Gattuso, dopo aver agito sulla testa e sulla condizione atletica, vorrà davvero trasformare questa squadra, dovrà iniziare a lavorare anche sulla precisione dei suoi ragazzi al tiro. Altrimenti ogni obiettivo fissato ad inizio stagione è destinato inesorabilmente a sfumare.