19 aprile 2024
Aggiornato 16:00
Calcio | Nazionale

Milan, tre moschettieri all’esame Uefa: ecco i possibili scenari

Questo pomeriggio, alle ore 14.00, una delegazione del Milan composta da Marco Fassone, David Han Li e il neo amministratore delegato di Milan China Markus Kam, ha presentato all’Uefa il piano finanziario per aderire al voluntary agreement. Tre possibili scenari, già nella giornata di oggi potrebbe arrivare la risposta.

Marco Fassone alla guida della delegazione rossonera  Nyon
Marco Fassone alla guida della delegazione rossonera Nyon Foto: ANSA

MILANO - Marco Fassone, amministratore delegato dell’Ac Milan, Han Li, executive director e braccio destro del presidente Yonghong Li, Marcus Kam, amministratore delegato di Milan China, è questa la formazione titolare che il club di via Aldo Rossi ha deciso di schierare questa mattina negli uffici del Financial Body dell’Uefa a Nyon, per presentare il piano di voluntary agreement che potrebbe segnare in maniera decisiva il futuro della società.
Accanto a loro ci saranno anche l’avvocato Leandro Cantamessa e Valentina Montanari, Chief Financial Officer, ma a pesare più di tutto sarà il faldone di circa 150 pagine che sarà messo nelle mani di Aleksander Ceferin, presidente Uefa, preparato accuratamente e dettagliatamente da Fassone e i suoi collaboratori.

Riveduto e corretto
Si tratta di un business plan riveduto e corretto - decisamente al ribasso - rispetto a quello presentato a maggio e rispedito educatamente al mittente dai vertici di Nyon. Innanzitutto è previsto un piano di rientro più ampio che comprende anche un’opzione B in caso di mancato accesso alla prossima Champions League, dopo di che è stato rimesso a punto il programma di ricavi proveniente dalla Cina, con cifre decisamente più alla portata rispetto a quelle sostanzialmente fuori mercato della prima proposta. 
In ballo c’è il famoso voluntary agreement che consentirebbe al Milan di pianificare il futuro con maggior agio, minori restrizioni e conseguentemente maggiore libertà di manovra. C’è da dire che il Milan è il primo club europeo ad aver fatto richiesta di una tale procedura, attiva da meno di un anno, e per questo c’è una certa cautela da parte dei vertici Uefa nel dare il via libera alla manovra.

Le novità
Per convincere il Financial Body, i tre moschettieri rossoneri si sono presentati questa mattina alle 10.00 negli uffici di Route de Genéve 46, con un programma che evidenzia i segnali del nuovo corso: una prima ricapitalizzazione della nuova proprietà, 39 milioni versati su 60 di aumento di capitale deliberati a maggio, una riduzione sulla previsione fin troppo ottimistica di qualche mese fa relativa ai ricavi dal merchandising in Cina, un piano dettagliato per il rifinanziamento del debito con Elliott e auspicabilmente qualche informazione in più sulla questione patrimoniale ed imprenditoriale del numero uno e proprietario dell’Ac Milan, mister Yonghong Li.

Le due alternative
Le alternative potrebbero essere due: un’ulteriore richiesta di approfondimento da parte dei vertici Uefa con ipotetico nuovo rinvio, oppure la bocciatura definitiva del piano finanziario di Marco Fassone con conseguente adeguamento ad un settlement agreement che di fatto limiterebbe considerevolmente le opportunità di manovra del club rossonero. Le opzioni in questo malaugurato caso per il Milan potrebbero essere quello di un taglio della rosa attualmente a disposizione di Montella, di un ridimensionamento del monte ingaggi parametrato all'effetiva portata dei ricavi del club, di una multa da quantificare o addirittura del blocco del mercato per la prossima sessione estiva.  
La risposta potrebbe arrivare già in giornata, tutto dipende da quello che si leggerà nelle 150 pagina consegnate oggi dai tre moschettieri all’Uefa. 
I tifosi intanto attendono trepidanti.