29 marzo 2024
Aggiornato 07:00
Calcio | Nazionale

Sponsor tecnico: arriva una buona notizia per i tifosi del Milan

Ufficializzata la separazione da Adidas e ormai certa la nuova partnership con Puma, si parla di cifre: smentite le prime indiscrezioni che raccontavano di un contratto peggiorativo rispetto a quello con il vecchio sponsor. Secondo Giorgetti, Chief Commercial Officer del Milan, il club andrà a migliorare i suoi guadagni da questo accordo.

Un'immagine della sede del Milan
Un'immagine della sede del Milan Foto: ANSA

MILANO - È arrivata ieri, con una comunicazione da parte di entrambe le aziende coinvolte, la conferma ufficiale della separazione tra Ac Milan e Adidas dopo quasi un trentennale - inframezzato da alcuni anni di interruzione di rapporto - di successi, trionfi, gioie e anche qualche patimento.
Il ruolo di nuovo sponsor tecnico del club rossonero sarà preso da Puma, marchio prestigioso già partner della nazionale italiana di calcio, ma anche di club blasonati quali Arsenal e Borussia Dortmund. 

Accordo migliorativo
Quello che però non è ancora chiaro è su quali basi sarà strutturata questa nuova partnership. Secondo le prime indiscrezioni, il Milan sarebbe passato dai 19,7 milioni garantiti da Adidas ad una cifra incassata tra i 10 e i 15 milioni annui, con un evidente decremento negli introiti.
Lorenzo Giorgetti, Chief Commercial Officer del Milan, ha invece smentito certe voci, rassicurando l’universo rossonero sulla bontà nel nuovo accordo: «L’accordo con il nuovo sponsor tecnico - le parole a «Calcio e Finanza» -, che entrerà in vigore a partire dal primo luglio 2018 e che avrà una durata di 5 anni, sarà migliorativo da un punto di vista economico rispetto a quello attualmente in essere con Adidas. Il nuovo sponsor sarà un’azienda molto importante e degna del secondo club più titolato al mondo, alle spalle solo al Real Madrid per numero di Champions League in bacheca. I dettagli economici saranno annunciati assieme al nuovo accordo. Quello che posso dire è che non corrispondono al vero le cifre pubblicate da alcuni organi di stampa secondo cui il nuovo accordo sarebbe peggiorativo rispetto a quello attuale».