28 marzo 2024
Aggiornato 13:00
Formula 1 | Gran Premio degli Stati Uniti

Campione già domenica? Hamilton non ci crede: «Sciocco»

Se vincesse la gara di Austin e Sebastian Vettel si classificasse peggio della sesta posizione, Lewis avrebbe la certezza matematica di aggiudicarsi il suo quarto titolo mondiale, grazie ai 59 punti di vantaggio su cui può contare ad oggi. Lui frena, e per ora pensa soltanto a trionfare nella corsa americana

Lewis Hamilton
Lewis Hamilton Foto: Mercedes

AUSTIN – Lewis Hamilton ha una ragione di più per vincere questo Gran Premio degli Stati Uniti, se mai ne avesse sentito il bisogno. Viene dal movimento che ha preso il via da Colin Kaepernick, il campione di football americano che per primo ha deciso di inginocchiarsi durante l'inno nazionale per protesta contro il presidente Donald Trump. Il leader del Mondiale di Formula 1 non seguirà il suo esempio, ma ha dato comunque tutto il proprio sostegno alle ragioni del dissenso, a cui cercherà di dar voce a modo suo: tagliando per primo il traguardo sulla pista di Austin domenica. «Penso che vincere qui sia la cosa più importante per me, in particolare alla luce di tutto quello che sta succedendo in questa nazione – ha commentato nella conferenza stampa di rito del giovedì – La ritengo una priorità per me. Conosco molte persone in America, sia bianchi che neri che vivono qui, perciò mi sono fatto un parere piuttosto preciso dell'accaduto e delle opinioni negli Stati Uniti su questo movimento fondato da Kaepernick che è grandioso. L'ho rilanciato sui social media perché lo rispetto molto e lo sostengo. Se mi inginocchierò anch'io domenica? Sono qui per vincere, su questo sono concentrato al momento, e non voglio permettere a tutte le chiacchiere che si fanno intorno a questo argomento di distrarmi dal mio obiettivo di vincere questo Mondiale di F1. Ho lavorato sodo per raggiungere questo punto. Ho le mie idee e i miei sentimenti riguardo a questa situazione ma non farò niente al riguardo, in questo momento».

Ci vuole pazienza
Se il suo trionfo coincidesse con un sesto posto (o peggio) di Sebastian Vettel, poi, il pilota anglo-caraibico porterebbe a casa un bottino ancora più grande: la certezza matematica del suo quarto titolo mondiale (nello stesso GP in cui se lo aggiudicò nel 2015). Uno scenario che però, nonostante i 59 punti di vantaggio su cui può contare ad oggi, gli appare comunque ancora piuttosto irrealistico: «Pensare di vincere il campionato qui sarebbe sciocco, in realtà. Non mi aspetto che la Ferrari viva un weekend difficile, anzi, sarà veloce come è stata per tutto l'anno. Ha avuto qualche problema tecnico, ma la macchina è buona come sempre. Di sicuro saranno forti sia in questo weekend che nelle ultime quattro gare. Per questo non cambia niente: devo continuare a tenere alta la pressione. Non c'è motivo di rallentare, andrò avanti a spingere. Il mio obiettivo è il campionato e non mi interessa in che gara lo vincerò, purché ci arrivi». Resta il fatto che delle cinque gare disputate dopo la pausa estiva di agosto, il portacolori della Mercedes ne ha già vinte ben quattro: «La fiducia mi è arrivata dalla miglior comprensione della macchina, soprattutto nella seconda metà della stagione. Conoscendo i punti di forza e di debolezza e i processi di evoluzione a cui abbiamo lavorato insieme, siamo riusciti spesso a partire con un bilanciamento con il quale mi trovavo molto più a mio agio, e questo ci ha permesso di compiere più facilmente dei passi in avanti nella giusta direzione. Sul fronte della guida, ci sono molte cose positive che stanno accadendo nella mia vita e molte altre interessanti le prevedo nei prossimi 18 mesi. Questo è un fatto emozionante ed edificante, quindi affronto queste ultime gare con una grande positività che mi pone nella giusta direzione. E anche Toto Wolff e la Mercedes mi hanno sostenuto in questi progetti e nelle strade in cui sono mosso, e questo l'ho apprezzato».