Hamilton, un errore che costa caro: «Ma pure la macchina...»
Il team principal Toto Wolff punta il dito su quel vistoso fuoripista nel penultimo tentativo di Lewis. Il pilota anglo-caraibico, invece, dà la responsabilità a una vettura oggi non all'altezza della Ferrari. Fatto sta che scatterà solo quarto, e potrà contare solo sulla partenza e sulla strategia
BUDAPEST – Stavolta non è bastato neppure il famigerato manettino. Ha dato fondo a tutta la potenza del suo mostruoso motore la Mercedes, come sempre fa sul giro secco. E i miglioramenti, proprio nella fase cruciale delle qualifiche, che sono da sempre il suo terreno preferito di caccia, in effetti si sono visti. Eppure, nel Gran Premio d'Ungheria, le Frecce d'argento sono state costrette a cedere l'intera prima fila alla rivale Ferrari: non solo per motivi puramente tecnici, ma anche per colpa di un decisivo errore di guida da parte del loro condottiero Lewis Hamilton.
Vettura inferiore
Il tre volte iridato, infatti, era stato il più veloce di tutti nella seconda eliminatoria. Ma, nel suo primo tentativo della lotta per la pole position, il campione anglo-caraibico ha commesso invece un vistoso fuoripista, che ha di fatto reso a salve il primo dei due soli colpi che aveva in canna. «Nel corso delle qualifiche siamo migliorati e penso che avremmo potuto giocarci la pole – conferma il team principal Toto Wolff – Ma ovviamente l'errore nel penultimo giro ha compromesso anche l'ultima tornata di Lewis». Il capo, insomma, cerca di attribuire tutta la responsabilità al suo pilota. Hamilton, al contrario, si concentra sui limiti che la sua monoposto ha dimostrato nel confronto con la Rossa, su questa pista già a lei sfavorevole sulla carta: «Siamo cresciuti e i miei giri in generale sono stati buoni, a parte la fase finale – racconta Lewis – Ma la Ferrari sembra in vantaggio in questo weekend. Sapevamo che erano veloci, lo avevano dimostrato già stamattina, conoscevamo bene il loro passo. Non so se abbiano portato un aggiornamento sulla macchina, ma tutto considerato penso che noi ci siamo comportati abbastanza bene».
Due assi nella manica
Peccato che il britannico sia costretto a partire dalla quarta casella della griglia: non certo ideale, su un circuito stretto e tortuoso dove è pressoché impossibile tentare una manovra. Non resta dunque che confidare nelle uniche due carte che potrà ancora giocarsi: la partenza e le strategie. «Qui non si supera – ammette – Passare le Ferrari sarà un compito quasi impossibile, a meno che non abbiano problemi. La gara sarà quasi sicuramente un trenino, non ci sono molte opportunità di guadagnare posizioni, a meno che non riusciremo a inventarci qualcosa sulla strategia. Forse le gomme giocheranno un ruolo importante, in ogni caso noi daremo il massimo per cercare di portare a casa almeno qualche punto». Meno ottimista appare lo stesso Wolff: «La migliore opportunità di sorpasso sarà la partenza, perché il rettilineo che porta alla prima curva è molto lungo. Dal punto di vista strategico non penso che ci saranno molte possibilità». Per i campioni del mondo, insomma, si prospetta una gara tutta in salita.