20 aprile 2024
Aggiornato 14:30
Mondiale riaperto: quattro piloti in lizza dopo Assen

Ingordo Vinales: cade e perde la testa. Dovizioso ringrazia

Come ad Austin, Maverick spinge oltre il limite e finisce per portare a casa zero punti: «Non so nemmeno spiegare il perché». Ad Andrea basta un quinto posto per riportare la Ducati in testa alla classifica otto anni dopo Casey Stoner: «In testa alla MotoGP, un'emozione tutta nuova»

ASSEN – La lotta per la vittoria del Gran Premio d'Olanda si è decisa solo all'ultimo giro. Ma per la corsa al titolo mondiale il vero colpo di scena è arrivato alla tornata numero 12: quando Maverick Vinales, che grazie al suo passo veloce era risalito dall'undicesimo posto in griglia di partenza al sesto, con buone chance di lottare addirittura per la vittoria, è finito per terra. «E non so spiegare perché, non lo so nemmeno io – scuote la testa Top Gun dopo la gara – Sarò passato di lì duemila volte senza mai cadere». Il problema, però, era che in quel momento lo spagnolo della Yamaha stava spingendo oltre il limite: lo stesso errore che aveva commesso ad Austin, anche lì finendo la sua gara nella ghiaia. «Non me lo so spiegare, ma devo solo imparare – prosegue – Fin da stamattina sapevo che sarebbe stato difficile, una gara da tutto o niente. Ho fatto del mio meglio, ma alla fine mi sono ritrovato senza niente. In pista mi sentivo bene, cercavo di amministrare le gomme per preparare un attacco negli ultimi dieci giri. Stavo cercando di portare la Yamaha al vertice, sono sicuro che se non fossi caduto ci sarei riuscito, perché ero molto più veloce degli altri. Ma a volte il più veloce non vince e questa è una lezione che devo imparare. Ma, più che oggi, il vero sbaglio l'ho commesso ieri: in qualifica non posso permettermi di fare peggio del quinto-sesto posto». Anche perché questa doppia battuta d'arresto rischia di pesare molto sul bilancio finale del suo Mondiale: «Devo pensare già alle prossime due gare, dove mi aspetto qualcosa di diverso».

La Ducati torna sul tetto del mondo
Dopo questo zero, Vinales scende ora infatti in seconda posizione nel Mondiale. Alle spalle di un Andrea Dovizioso che oggi ha rimontato con il coltello tra i denti, ma ha anche fatto la formichina quando serviva, portando a casa un quinto posto preziosissimo in ottica titolo: «Quella di oggi è stata una gara molto difficile e partire dalla terza fila ha complicato un po’ le cose – racconta Desmodovi – Quando Vinales è caduto davanti a me, ho spinto al massimo per tornare nel gruppo dei primi. In quel momento ero il più veloce in pista, e questo è un buon segnale per la nostra moto. Ma quando è arrivata la pioggia non ho voluto prendere rischi inutili e ho cercato di portare a casa punti molto importanti per la classifica. Ora torniamo a casa primi in campionato, e per me è una emozione nuova perché non sono mai stato in testa alla MotoGP». Era dal 2009, dai tempi di Casey Stoner, che un pilota Ducati non guardava tutti dall'alto in basso.

Tutti tornano in corsa
Ma la caduta di Vinales non ha agevolato soltanto Dovizioso: in piena corsa per l'iride sono infatti rientrati sia Valentino Rossi, ora a meno sette, che Marc Marquez, a meno undici. «Oggi il mio obiettivo era salire sul podio, e mi prendo questi sedici punti – confessa il campione della Honda, terzo al traguardo di Assen – Concludere una prima parte della stagione così difficile a sole undici lunghezze è positivo. E sono contento, perché so che possiamo migliorare. Dobbiamo fare qualcosa di più, ovviamente, ma ci arriveremo». Con un campionato così aperto e una classifica così corta, c'è spazio per tutti.