20 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Doppietta della casa di Tokyo sul circuito di Jerez

La rivincita del piccolo Dani Pedrosa: «Alla fine Marquez è rimasto dietro»

Il Baby Samurai domina, amministra giudiziosamente la gara, e vince il suo GP di Spagna. Rientrando in una corsa per il Mondiale che adesso è a quattro. Ma la risposta più importante, la Honda l'ha data alla rivale Yamaha: ora hanno due vittorie a testa

Dani Pedrosa a braccia alzate dopo la vittoria di Jerez
Dani Pedrosa a braccia alzate dopo la vittoria di Jerez Foto: Michelin

JEREZ DE LA FRONTERA – Partiti primo e secondo, arrivati primo e secondo. Ma guai a pensare che, per la Honda, si sia trattato di una doppietta scontata: «Non è stata una gara così facile come è sembrata, ma mi sono comunque divertito», sorride, una volta tanto, il solitamente impassibile vincitore Dani Pedrosa. Il passo delle due moto di Tokyo è rimasto infatti imprendibile per tutte le rivali nel corso dell'intera gara, ma il suo compagno di squadra gli ha comunque fatto sentire il suo fiato sul collo: «All'inizio ero molto concentrato: era importante farlo perché la pista aveva meno aderenza che nelle prove, forse perché faceva più caldo – racconta il Baby Samurai – Sono riuscito a scappare ma poi ho dovuto amministrare la gomma posteriore media e quindi tenere sotto controllo il passo. A un certo punto Marc ha iniziato a ridurre il distacco, ma ormai anche il degrado dello pneumatico davanti era critico in alcune curve. Ho anche commesso degli errori, sono uscito di pista e sono stato fortunato a riuscire a rientrare, ma non potevo rallentare perché Marquez mi stava raggiungendo. Sapevo che sul finale lui, con la gomma dura dietro, poteva andare più forte di me. Ma sono riuscito a tenermelo dietro, proprio come ieri in qualifica...». Ci ha provato, Magic Marc, a portare a casa la vittoria fino alla fine, anche tentando una scelta di gomme diversa da quella del suo vicino di box. Ma alla fine hanno prevalso i calcoli in ottica campionato: «È stata una bella sorpresa, qui mi aspettavo di fare fatica perché normalmente Jerez è una delle piste più difficili per il mio stile di guida – ammette il campione del mondo in carica – Ma sono riuscito a spingere, perché la mia gomma posteriore dura ci ha messo un po' di più a scaldarsi ma poi ha funzionato bene. Il problema, semmai, è stata quella davanti, perché io sono aggressivo in frenata e quindi la stresso ancora più di Dani. Quindi negli ultimi due giri ho deciso di accontentarmi del secondo posto».

La Yamaha è avvisata
Una doppietta che pesa, questa. Non solo perché ora entrambi i piloti, sia Marquez che Pedrosa, si sono avvicinati nell'arco di dieci punti dai due rivali della Yamaha che restano in vetta alla classifica. Ma soprattutto perché al break di due successi in inizio di stagione della casa di Iwata ha saputo subito rispondere con due vittorie consecutive a sua volta. E ora è un po' come se il Mondiale ripartisse da zero. «Passo dopo passo stiamo comprendendo sempre meglio le caratteristiche di questa moto e infatti, dopo il mio primo podio, è arrivata anche la vittoria – conferma Dani – Spero di continuare così. Intanto la Yamaha, che normalmente è favorita su questa pista, oggi ha avuto dei problemi e così siamo riusciti a riprenderci quei punti che avevamo perso in Argentina. Il campionato diventa interessante e mancano ancora tante gare». Gli fa eco Marc: «In Qatar ho avuto problemi con la gomma davanti, poi in Argentina ho peccato di eccesso di fiducia. A quel punto ho capito che dovevo cambiare qualcosa e infatti ad Austin ho vissuto uno dei weekend più importanti. Lì ho cambiato di nuovo la mia mentalità: spingere, ma tenermi dentro i limiti. Il mio obiettivo è rimanere in questa posizione fino a Barcellona, perché da lì in poi torneranno le piste che amo. Domani abbiamo un test importante e continuiamo a lavorare. Tutto può succedere: del resto, in Argentina la Yamaha sembrava imbattibile e oggi è il contrario. Alla fine, ho solo quattro punti di distacco da Valentino, anche se per me il concorrente più pericoloso resta Vinales». E non va dimenticato nemmeno Dani Pedrosa, che ora si è inserito a tutti gli effetti in questa corsa a quattro: «Voi cambiate così spesso opinione su di me che non riesco a starvi dietro – punge il trionfatore odierno – Ma io sento di essere cresciuto. Da giovane mi veniva tutto così naturale che non sapevo i motivi per cui andavo forte. Ma con gli anni ho imparato a riuscirci in modo conscio, quindi dipende solo da me. E ora lo trovo molto più divertente».