25 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Forse scoperto il segreto del famigerato manettino

Nuovi sospetti sulla Mercedes: un sistema illegale dietro le sue pole position?

Stavolta la soffiata alla Federazione arriva dalla Red Bull: per andare più forte nelle fasi finali delle qualifiche, le Frecce d'argento brucerebbero insieme alla benzina anche l'olio lubrificante, con degli additivi per aumentare la potenza

Valtteri Bottas in azione sulla Mercedes W08 nei test di Barcellona
Valtteri Bottas in azione sulla Mercedes W08 nei test di Barcellona Foto: Mercedes

BARCELLONA – Prima le sospensioni idrauliche, finite al centro di una polemica che ancora non si è esaurita, e che anzi rischia di sfociare in una richiesta di squalifica al Gran Premio inaugurale in Australia. Poi il sistema di partenza assistita, questo invece proibito con chiarezza dalla Federazione. Ora intorno alla Mercedes si sono addensate di nuovo le nuvole del sospetto: dietro alle prestazioni clamorose della Freccia d'argento, in particolare nelle qualifiche, potrebbe nascondersi infatti l'ennesimo trucchetto. È quanto ha sostenuto il team rivale Red Bull in un una soffiata inviata nelle scorse settimane alla Fia: secondo i Bibitari, infatti, i campioni del mondo utilizzerebbero furbescamente l'olio lubrificante in eccesso, addizionato con additivi studiati apposta per aumentare la potenza, bruciandolo nel motore insieme alla benzina. Potrebbe dunque essere proprio questo l'effetto segreto del famigerato manettino che il team tedesco attiva nelle fasi decisive delle prove, e che le ha sempre garantito un notevole vantaggio sul giro secco.

La Fia dice no
Inutile dire che una soluzione del genere violerebbe il regolamento, che limita severamente i prodotti chimici utilizzabili all'interno del carburante. La Mercedes, come è ovvio, si è subito affrettata a smentire categoricamente qualsiasi illazione, giurando di aver sempre rispettato le regole e di non aver adottato tattiche di questo tipo, ma questo non è bastato ad eliminare i sospetti contro di lei. Anzi, la Red Bull ha continuato ad insistere per vederci chiaro, tanto che questa ipotesi è stata discussa addirittura nel corso dei summit invernali tra i direttori tecnici. Alla fine, per andare in fondo alla vicenda, la squadra inglese ha deciso di scrivere direttamente e ufficialmente ai tecnici federali, che hanno ribadito senza lasciare spazio a dubbi che bruciare olio insieme alla benzina è del tutto irregolare. Questione chiusa, dunque? In realtà no, perché verificare che la Mercedes non usi un sistema del genere è molto difficile anche per la Federazione, che ha ammesso come sia impossibile, in linea teorica, escludere che una parte del lubrificante venga consumato mentre il motore gira. Un sospetto del genere, oltretutto, circolò già nel 2015, quando in occasione del Gran Premio del Canada la Fia decise di condurre dei test dettagliati su alcune vetture proprio per assicurarsi che non fosse messo in atto alcun meccanismo illegale. Anche stavolta, a due anni di distanza, scatterà una nuova indagine contro la scuderia che ha vinto gli ultimi tre Mondiali consecutivi?