28 marzo 2024
Aggiornato 12:30
L'intervista al campione di Tavullia

Valentino Rossi a tutto campo ai microfoni di Guido Meda

Il Dottore si è raccontato davanti alle telecamere di Sky Sport alla vigilia della sua gara di casa di Misano: tra questa imprevedibile stagione, la sua rincorsa difficile al decimo mondiale e perfino l'amore per le quattro ruote

Valentino Rossi ai box
Valentino Rossi ai box Foto: Michelin

MISANO ADRIATICO – Valentino Rossi ha parlato in diretta esclusiva su Sky Sport MotoGP HD intervistato da Guido Meda. Di seguito alcuni estratti:

Parlaci del tuo inizio di stagione.
All’inizio del campionato non ero pronto al 100% perché sicuramente dopo la battaglia dell’anno scorso, e soprattutto per com’è andata a finire, era stato difficile riprepararmi bene per il Qatar. Non ero al 100%, ho fatto degli errori e potevo prepararmi meglio perché tutte le energie che usi in una lotta punto a punto per tutto l’anno con il tuo compagno di squadra, le recuperi in un attimo se vinci il Mondiale. Ma se lo perdi fai più fatica e se lo perdi male fai più fatica ancora.

Questo Mondiale ci ha offerto sette vincitori diversi in sette gare diverse. C’è una ragione più plausibile delle altre perché sta andando così?
Bisogna guardare bene tutto, la cosa che ha fatto di più la differenza è stata la pioggia, perché altrimenti ci sarebbero stati meno vincitori diversi, secondo me. Però anche la centralina unica, che ha livellato le performance di tutte le moto, abbassando la Yamaha e la Honda, che erano quelle più avanti come elettronica, aiutando invece la Suzuki e le altre, e anche per un team privato come quello di Crutchlow per esempio il gap è minore rispetto alla moto di Marquez e rispetto agli anni scorsi. E poi la Michelin, che ha lavorato molto soprattutto sull’anteriore, quindi adesso si possono fare dei sorpassi, si può spingere di più. Ma soprattutto ha una gamma di gomme più larga, che si possono adattare meglio a un pilota o a un altro o a una moto o a un’altra. Con la Bridgestone si doveva sempre usare quella o quella e quindi c’era più differenza. Stiamo bene con le Michelin, la moto è bella da guidare, si può spingere forte, a me piacciono.

Si può dire che Misano è una pista tecnica? È possibile che gli outsider tornino al loro posto e che voi torniate su?
Misano è una pista completamente diversa da Silverstone, ma è una pista più facile. Probabilmente Silverstone è la pista più difficile dell’anno o comunque una delle, dove ci sono più trucchi, più linee strane per evitare le buche, dove uno che la conosce può fare più la differenza. Misano è un po’ più normale. Bisogna però capire se tornerà il Viñales di prima di Silverstone, cioè molto veloce, molto competitivo sempre e comunque che è riuscito a fare un podio. O se lui e la moto sono cresciuti talmente tanto che adesso possono lottare per vincere tutte le gare. per quello che riguarda Crutchlow, a Silverstone ha dimostrato che è andato molto forte anche sull’asciutto, secondo me la Honda lo sta aiutando fortunatamente per lui, e lui li sta ripagando con i risultati.

È vero che forse la Yamaha non è la moto più equilibrata di tutte, come dicevamo a inizio stagione, oppure che gli altri magari sono un po’ cresciuti e voi avete rallentato un po’?
Sì, secondo me la nostra moto andava molto bene all’inizio della stagione e adesso la Honda è cresciuta tanto, ma anche la Suzuki e la Ducati vanno molto forte. Quindi siamo più sullo stesso piano.

Sulle quattro ruote…
Negli ultimi anni, soprattutto dal 2014 che sono stato sempre in ballo per vincere il Mondiale o comunque ho lottato per le posizioni che contano, ho cercato di concentrarmi di più sulle moto. E quindi ho deciso di non fare altre cose in macchina durante il campionato, anche se mi piacciono molto. Penso che avrò il tempo quando smetterò con la MotoGP. Adesso bisogna concentrarsi lì. Il rally di Monza è bellissimo ed è a fine campionato, quindi…

Quando provavi la F1 si è aperto un bivio…
C’è stato un momento che era più andar di là che rimanere di qua, ma bisogna dire anche che non sarei diventato subito il pilota della Ferrari e avrei dovuto fare il test driver e poi magari mi avrebbero messo in un’altra squadra di seconda fascia, poi se avessi dimostrato la mia velocità magari un giorno chissà. Però moto. Ed è andata bene così. Magari con la F1 avrei potuto essere un buon pilota ma non sarei mai riuscito a raggiungere questi livelli.

La gara di Misano?
Questa gara per me è una gara a sé, qui non è importante il Mondiale, è importante solo andare forte da domani mattina, cercare di partire in prima fila, arrivare domenica al massimo e fare il massimo.