Il triste destino del Milan senza padrone
Il vuoto di potere che si è creato in via Aldo Rossi sta creando danni inenarrabili al Milan. Fininvest non vuole più mettere un euro, i cinesi non sono disposti ad investire fino al momento delle firme. Intanto mancano 18 giorni all'inizio del campionato e i tifosi sono sempre più preoccupati.
MILANO - La vicenda relativa alla cessione del Milan è arrivata ad un momento decisivo, alla svolta definitiva. Quante volte nelle ultime settimane abbiamo letto e sentito questa frase? Tante, troppe per prenderla ancora per buona. Eppure è quello che tocca sorbirci ancora adesso, dopo il centesimo rinvio della firma tanto attesa e una conclusione della trattativa che appare lontana quanto Plutone dal pianeta Terra.
Ormai abbiamo capito che senza il passaggio di proprietà sancito dai preziosi autografi di Silvio Berlusconi e dei misteriosi nuovi acquirenti il mercato del Milan è paralizzato. Quello che però risulta difficilmente comprensibile è per quale ragione il vuoto di potere che si sta materializzando in via Aldo Rossi debba avere conseguenze tanto drammatiche per il futuro del club.
Strategia cinese
Se da una parte infatti può essere comprensibile che la Fininvest, in vista di un’imminente cessione della società, non voglia più investire sul Milan che presto passerà di mano, non si capisce bene cosa stia passando per la testa dei fantomatici imprenditori asiatici. Soprattutto non è ben chiaro il perché mai questi importanti uomini d’affari, disposti ad investire quasi un miliardo di euro per acquistare un club blasonato e ricco di storia come l’Ac Milan, vogliano arrivare al punto di vedere i rossoneri sprofondare nell’abisso di una quarta stagione senza obiettivi, senza prospettive, senza ambizioni e - purtroppo - senza più tifosi.
Vuoto di potere
È questo il tarlo che ci rode dentro da tempo, da quando cioè è stato chiaro che i cinesi non avrebbero scucito neppure un euro per l’attuale sessione di mercato. Il povero Vincenzo Montella continua imperterrito a dichiararsi fiducioso, ribadendo che la società sa perfettamente cosa serve a lui e alla squadra, ma chi è oggi che rappresenta la società Milan? La risposta è semplice, il povero Adriano Galliani, costretto a fare trottolino amoroso in lungo e in largo per l’Europa a tessere tele che poi puntualmente vengono disfatte per colpa della drammatica mancanza di fondi a disposizione.
Meno di 3 settimane
E se a tutto ciò aggiungiamo che, proprio in questo momento di interregno in cui è necessario lavorare a contatto di gomito, tra l’attuale amministratore delegato e il probabile futuro ad, quel Nicholas Gancikoff che con Sal Galatioto rappresenta gli investitori asiatici, non c’è alcun tipo di simpatia, nessun tipo di collaborazione e nessun tipo di sinergia, ecco che il deprimente quadro dell’attuale situazione del Milan è completo.
Mancano appena 18 giorni all’inizio del campionato e ad oggi appare praticamente impossibile fissare degli obiettivi per il club di via Aldo Rossi.
Miracolo Europa League
Ovviamente nessuna ambizione di scudetto, né tantomeno di Champions League; l’unica speranza - che al momento comunque avrebbe del miracoloso - è riuscire a competere con Lazio, Fiorentina, Sassuolo e magari qualche outsider per un posto in Europa League. Non c’è da meravigliarsi che ad oggi siano appena 6000 i coraggiosi tifosi milanisti ad aver rinnovato l’abbonamento. E l’ennesimo inquietante interrogativo a fare capolino nella mente dei tifosi: ma è davvero l’immagine di un San Siro desolatamente vuoto e di un Milan triste e depresso che i cinesi vogliono regalare al loro popolo?