19 aprile 2024
Aggiornato 09:30
L'analisi delle prove libere

Valentino: «La chiave di questa gara? Ve la dico io»

Lorenzo chiude il venerdì in testa, Vinales secondo. Rossi è solo sesto, ma i risultati dipenderanno soprattutto dalla scelta di gomme: «Qui ci sono più opzioni. Sarà cruciale mettere a punto la moto per la seconda parte del GP»

Valentino Rossi impenna durante le prove libere a Barcellona
Valentino Rossi impenna durante le prove libere a Barcellona Foto: Yamaha

BARCELLONA – Ad un esame superficiale delle classifiche, verrebbe da pensare che i piloti da battere nel Gran Premio di Catalogna siano già identificati: Jorge Lorenzo e Maverick Vinales. Secondo e primo, rispettivamente, nella sessione del mattino. Primo e secondo, scambiandosi le posizioni, nel turno del pomeriggio. Staccati di appena due decimi, unici a scendere sotto il muro dell'1:42. «Sono stato molto più veloce degli altri fin da subito», afferma il campione del mondo in carica. «Stiamo lavorando bene, la moto ha un gran potenziale», ribatte il giovane talento della Suzuki, che l'anno prossimo ne prenderà il posto in Yamaha.

Scelta complicata
Ma attenzione a trarre conclusioni affrettate, e non solo perché, come recita un vecchio adagio delle corse, i risultati del venerdì vanno presi con le pinze. I veri protagonisti della prima giornata di prove libere a Barcellona, infatti, non sono i due piloti spagnoli, ma le gomme. «Saranno la chiave per disputare una buona gara – analizza Valentino Rossi – Dopo qualche giro iniziano a scivolare tantissimo e si perde molto in termini di prestazioni. Chi riuscirà a mettere a punto meglio la moto per la seconda parte di gara sarà favorito». E il Dottore, nonostante abbia chiuso la giornata al sesto posto, staccato di quasi sei decimi, sotto questo aspetto sembra messo bene: «Qui la Michelin ha portato tre diverse mescole per l'anteriore e altrettante per il posteriore – prosegue – Dunque il numero di pneumatici totale è lo stesso, ma ci sono più scelte. Io ho provato solo alla fine la morbida, ma con una gomma anteriore usata, che qui è stressata molto. Non ho avuto il tempo di provare le dure, invece, che sembrano le migliori visto che Lorenzo ci è andato forte per quattro o cinque giri di seguito. In generale sono contento: l'assetto è abbastanza a posto, ho un buon feeling con la moto e un ritmo discreto».

Strategie differenziate
Dunque sono stati gli pneumatici più duri il segreto che ha portato Por Fuera, ma anche lo stesso Vinales, a scalare la classifica. Le sorprese Cal Crutchlow e Dani Pedrosa, infilatisi al terzo e al quarto posto, al contrario, hanno beneficiato delle gomme morbide. «Per questo sono state le migliori Honda – chiarisce Marc Marquez, nono – Io, invece, ho usato gli stessi pneumatici duri per tutto il turno. Non è questa la mia posizione: Lorenzo è molto più veloce, ma Vinales, io e Valentino non siamo messi male. Oggi è difficile valutare proprio perché tutti hanno usato pneumatici diversi». Ci si affida alle sensazioni, dunque: «La Ducati peggiora sulle piste come questa, dove le gomme pattinano e c'è poca aderenza – conclude Lorenzo – La Honda fatica più che al Mugello. La Suzuki va forte, ma non so se riuscirà a tenere un passo costante in gara. La nostra Yamaha, invece, funziona bene in queste condizioni e io sono messo meglio di tutti». Ma ha ragione Valentino: «Le gomme saranno il fattore decisivo».