Milan, a Palermo è ora di tornare a pensare in grande
I rossoneri sono attesi in Sicilia da un test molto più delicato del derby: dopo tanti esami falliti, adesso occorre dare continuità al prezioso successo contro l’Inter. A quel punto la rincorsa alla Champions non sarà solo un sogno di mezzo inverno.
MILANO - A Palermo per vincere, ma soprattutto per compiere il definitivo salto di qualità, indispensabile per lanciare un guanto di sfida credibile a tutte le concorrenti ad un posto in Champions league. Ecco l’obiettivo rossonero per la serata siciliana.
Chi ha seguito con attenzione il percorso del Milan in questa stagione sa perfettamente il senso di questo timido proclama. Troppe volte in questa stagione la squadra di Milajlovic si è accartocciata su sé stessa dopo una grande prestazione. Quasi che il timore di spiccare il volo sia più schiacciante della paura di cadere.
Obiettivo: convincere Berlusconi
Che il Milan, inteso come gruppo di calciatori, sia protagonista di un processo di evoluzione ancora più mentale che tecnico è ormai assodato. Resta da capire se stavolta il tecnico Mihajlovic, dopo aver stravinto la sfida con il vecchio amico Mancini, sarà in grado di prendere per mano i suoi ragazzi, convincerli delle loro reali potenzialità e condurli ad una vittoria che avrebbe il gustoso sapore della rivincita, contro tutto e contro tutti, compreso il presidente Berlusconi, mai troppo tenero nei confronti dell’allenatore serbo.
Il timore di una ricaduta
Ovvio che i precedenti mettano in guardia tutto il mondo Milan. Erano gli albori del campionato quando i rossoneri, dopo un inizio con sconfitta a Firenze, strappavano due successi consecutivi contro Palermo e Udinese, salvo poi incappare in due immediate pesanti battute d'arresto contro Genoa e Napoli. Ed era il 1 novembre quando il Milan, attrezzato da invincibile armata e sull’onda del doppio successo contro Chievo e Sassuolo, calava su Roma per realizzare il saccheggio dell’Olimpico ai danni di una depressa e deprimente Lazio. Sembrava l’inizio della rimonta è invece la settimana successiva bastava la solida Atalanta di Edy Reja per far precipitare quotazioni e autostima dei ragazzotti di Milanello.
Quei punti persi contro Carpi e Verona…
Per non parlare della roboante vittoria contro la Sampdoria, altro segnale inequivocabile - per una parte della critica e per i tifosi speranzosi - della rinascita rossonera. Peccato che poi gli uomini di Mihajlovic, alle prese con la striscia di «partite abbordabili» infilavano due pareggi contro Carpi e Verona e rimediavano perfino una sconfitta interna contro il Bologna. Punti persi che adesso pesano come macigni sulle ambizioni europee del Milan.
Palermo, spartiacque della stagione
Ecco perché la vittoria scintillante ottenuta nel derby contro l’Inter oggi viene presa con le molle da tutto l’entourage rossonero. È finito il momento dei facili entusiasmi e delle flebili illusioni. Oggi il Milan ha voglia di ragionare da grande e per questa ragione la partita di Palermo viene considerata lo spartiacque per la rinascita rossonera: vincere in terra sicula per cominciare a sognare in grande. I numeri dicono che è ancora tutto possibile, basta trovare un minimo di continuità e di fiducia nei propri mezzi.