Marquez: «Io e Valentino sappiamo la verità»
Il campione spagnolo della Honda chiude il capitolo 2015. E ne apre uno nuovo per la prossima stagione: «Io ho la coscienza pulita, ho deciso di voltare pagina e di lasciarmi tutto alle spalle: sono concentrato solo sul 2016»
ROMA – La parola d'ordine per la Honda e per Marc Marquez è una sola: evitare di ripetere gli errori del 2015. Il pilota spagnolo fa autocritica: nella prima metà dello scorso anno ha faticato, soprattutto per via della scarsa consistenza della sua RC213V, caduta tre volte di fila nelle prime cinque gare della stagione, prima di decidersi di passare alla specifica 2014 mantenendo solo il nuovo motore. Il motivo? Semplicemente un errata scelta del percorso di sviluppo: «Nel 2013 e nel 2014 ho trovato una buona moto e tutto è andato bene – spiega alla rivista specializzata Motosprint – Il 2015 è stato l'anno in cui nella stagione dei test invernali abbiamo fatto un errore, cioè abbiamo indirizzato lo sviluppo nella direzione sbagliata. Non è stato solo un problema mio, ma c'è caduto anche Dani che ha nove anni di esperienza in MotoGP. Il fatto è che c'è stata una coincidenza di errori: tutti noi ne abbiamo commessi nello stesso momento».
Perseverare è diabolico
Un conto, però, è riconoscere i propri errori; un altro è non ripeterli più. E questo non sarà facile nel 2016, soprattutto per la doppia rivoluzione tecnica: il passaggio alle gomme Michelin e il nuovo software unico della Magneti Marelli. Complessivamente un passo indietro, che potrebbe rallentare non poco la Honda: «Sarà un annetto tosto – ammette Marquez – Abbiamo una lunga stagione davanti, perché la difficoltà, oltre a tutto il resto, consisterà nel riuscire a gestire tutto bene. È molto facile fare errori in questi casi: gli pneumatici sono gli stessi per tutti, ma il nuovo software è un passo indietro rispetto a quello che abbiamo evoluto fino alla scorsa stagione. Dobbiamo arrivare a un rendimento il più possibile vicino a quello che avevamo prima, ma ciò che complica le cose è che abbiamo bisogno di sviluppare una moto intera e scegliere la corretta configurazione del motore; questo è il punto in cui abbiamo avuto il grosso problema della stagione 2015. Ma prima di fare quella selezione bisogna raggiungere un buon livello di elettronica: solo a quel punto si possono fare scelte sui motori. Non ha senso mettere un buon motore con una gestione elettronica non adeguata, perché ci si può confondere».
Acerrimo nemico
E poi, ovviamente, come dimenticare lo scontro con Valentino Rossi, che l'anno a venire promette ancora di salire di livello: «Si parla sempre di guerra psicologica al di fuori della pista, ma secondo me più che di guerra psicologica bisogna parlare di una condizione globale che influenza tutto. Non mi è mai importato nulla della guerra psicologica, non mi ha mai creato alcun problema, ma nelle ultime due gare del 2015 ho vissuto all'interno di una situazione generale che mi ha infastidito moltissimo. Voglio dire che in ultima analisi un pilota deve cercare di vincere la gara che si svolge all'interno della pista, ma poi ci sono tante cose che accadono fuori dalla pista, e sono cose che influiscono molto. È quello che è successo come conseguenza dei fatti di Sepang. Bisogna saper gestire e controllare tutto, e devi riuscire a restare concentrato su ciò che devi fare tu, cioè tu come pilota; e devi ascoltare solo quelli che ti sono veramente accanto, perché sono coloro che ti diranno la verità. Tutto è stato causato dalla rabbia, quindi io credo che sia fondamentale andare a ripercorrere le tappe: si capisce, a quel punto, l'origine del problema. È stata la conferenza stampa del giovedì, cioè una cosa senza senso. Tutto è diventato sgradevole, a quel punto. E quella sensazione negativa ha avvolto tutto il motociclismo. Anche perché a quel punto tutti hanno iniziato a dire di tutti, all'improvviso sembrava che il mondo intero fosse pieno di esperti di moto, tutti pensavano di sapere tutto! Ovviamente bisogna rispettare tutte le opinioni, ma io ho la coscienza pulita perché alla fine solo io e Valentino conosciamo la verità, riguardo a ciò che è accaduto. Solo noi due sappiamo cosa è successo e io ho deciso di voltare pagina e di lasciarmi tutto alle spalle: sono concentrato solo sul 2016».
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