19 aprile 2024
Aggiornato 14:00
Guerra contro la Federazione

Marchionne contro tutti: «Todt ed Ecclestone hanno idee oscene»

Il presidente della Ferrari critica pesantemente le proposte di cambiamento regolamentare dei vertici della Formula 1, prima tra tutte il tetto ai costi dei motori. E va avanti per la sua strada, senza aprire spiragli nemmeno alla Red Bull

MUGELLO«Il tetto ai costi dei motori in Formula 1? È un'idea oscena». Non ha usato mezzi termini il presidente della Ferrari Sergio Marchionne, in occasione della sua visita alle finali mondiali del Cavallino rampante al Mugello, per spiegare le ragioni del diritto di veto esercitato sull'ultima proposta di cambiamento regolamentare. La maggioranza delle squadre avevano votato a favore della limitazione dei prezzi delle forniture di propulsori clienti a 12 milioni di euro, ma è bastata l'opposizione della rossa di Maranello per farla cadere. E poco importa che il presidente della Federazione internazionale dell'automobile, nonché storico ex amministratore delegato ferrarista, Jean Todt abbia preso male la contrarietà della sua ex squadra ai propri progetti. Secondo Marchionne, infatti, i federali non devono mettere il naso nelle finanze delle scuderie: «Pensare che la Fia e la Fom possano imporre ai costruttori l'obbligo e la responsabilità finanziaria di fornire i propri motori ad altre squadre lo considero un concetto osceno – ha spiegato il numero uno della Ferrari – Credo che Jean Todt stia cercando una soluzione, ma la Ferrari non può essere accusata di incoerenza riguardo lo sviluppo del proprio motore. Se conoscessero i costi di sviluppo, saprebbero che i prezzi di cui si parla non coprono neanche le candele. È fuori da ogni logica industriale ed aziendale. Questo problema deve essere risolto da Ecclestone e dagli altri. Non è un problema della Ferrari». Se le squadre minori rischiano il fallimento, devono pensarci i vertici del circus a salvarle.

In vendita solo i vecchi motori
In queste vicende, insomma, la Ferrari non ha nessun interesse a infilarsi. Nemmeno per strappare a Bernie Ecclestone la gestione dei ricchissimi diritti commerciali della Formula 1, attualmente in vendita. «La risposta è semplice: non ci pensiamo – ha proseguito Marchionne – È un problema che riguarda la Fom e solo la Fom. Dovranno affrontare enormi sfide, ma non penso che la Ferrari sia interessata ad esserne coinvolta». Sarà anche per questo che Maranello ha respinto le richieste della Red Bull di fornirle i propri motori nel 2016, al posto degli attuali deludenti propulsori Renault. La contro-proposta di Marchionne è stata quella di cedere le power unit vecchie di un anno, in configurazione 2015: «La possibilità di collaborare con la Red Bull rimane un'opzione, ma non per dare loro un motore equivalente al nostro – conferma il presidente – Siamo pronti a fornire i nostri servizi come progetto collaterale, non solo alla Red Bull ma anche ad altre squadre. E Bernie lo sa». Chissà se nell'accordo si potrà inserire anche il patron del circus, per agevolare le trattative. Difficile, però, visto che le ultime notizie danno la Red Bull rassegnata ad un inevitabile rinnovo (a tempo) con Renault.