20 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Promossi e bocciati del GP del Giappone

Le pagelle: Il secondo posto... Vale come una vittoria

Si merita il voto 10 anche Valentino Rossi, come il vincitore Dani Pedrosa, per aver sconfitto senza appello il suo compagno-rivale Jorge Lorenzo. Che invece porta a casa appena una sufficienza risicata...

MOTEGI – Una vittoria che vale una stagione per Dani Pedrosa e un secondo posto che vale una vittoria per Valentino Rossi. Sono loro due a meritarsi il massimo dei voti nelle pagelle del DiariodelWeb.it dedicate al Gran Premio del Giappone di MotoGP. Ma ci sono anche i lati dolenti, che riguardano Jorge Lorenzo e, purtroppo, anche la nostra Ducati. Ecco i nostri giudizi a tutti i protagonisti.

DANI PEDROSA – voto 10. Quanto è difficile da interpretare il pilota spagnolo. Vuoi per i postumi del delicato intervento chirurgico all'avambraccio di inizio anno, vuoi per la sua cronica arrendevolezza, vuoi per un talento obiettivamente non così cristallino quanto quello del suo capitano Marquez, Dani sembrava rassegnato ad una stagione da gregario, inghiottito dalla pancia del gruppo. Invece, improvvisamente, nelle ultime due gare si è alzato sui pedali ed è andato solitario in fuga. Ad Alcaniz è uscito vincitore dal duello a suon di sportellate con uno stritola-avversari come Valentino Rossi; qui a Motegi si è addirittura inventato una rimonta che lo ha portato al successo. Non frutto di casualità, ma di un passo gara col metronomo e di un'attenta gestione delle gomme da bagnato sulla pista che andava asciugandosi. Un Gran Premio da vero campione. Peccato solo che non ci sia abituato neppure lui.

VALENTINO ROSSI – voto 10. Lui e Jorge Lorenzo come i pugili Mohammed Ali e George Foreman. Due fenomeni, impegnati l'uno contro l'altro, al quindicesimo round di un match estenuante, che ne conta ben diciotto, e che in palio ha la cintura dorata da campione del mondo. Valentino-Ali, oggi, non cercava il colpo del ko. Gli bastava restare in piedi di fronte all'iniziale scarica di pugni del rivale e poi rifarsi con astuzia. E così ha fatto: nonostante la maggior velocità di Lorenzo-Foreman sia sulla pista asciutta che su quella bagnata, il Dottore ha amministrato meglio i suoi pneumatici ed ha sfruttato la crisi finale di quelli del suo avversario per superarlo. Vincendo il round ai punti. Quattro, per la precisione.

JORGE LORENZO – voto 6,5. Ad un pilota che ha dominato prove libere, qualifiche e una buona metà della gara, per giunta con una spalla dislocata pochi giorni fa, non si può dare l'insufficienza. Resta il fatto che lui non può nemmeno giustificare la sconfitta con la solita attenuante della sfortuna. Certo, senza i capricci del meteo oggi probabilmente avrebbe vinto facilmente. Ma la colpa della sua disfatta non è della pioggia, bensì della sua strategia di gara ben poco lungimirante. Per diventare campioni del mondo in MotoGP non basta vincere nelle condizioni ideali, bisogna saper cavalcare l'onda anche quando c'è aria di tempesta. Lui, invece, ci è annegato dentro.

MARC MARQUEZ – voto 7. Questo voto è soprattutto figlio del coraggio dimostrato stringendo i denti con il dito fratturato fino a giungere al traguardo di una gara lunga e impegnativa, togliendosi anche la soddisfazione del sorpasso finale su Andrea Dovizioso e del discreto quarto posto. Ma questo ennesimo piccolo infortunio che ne ha condizionato le sorti in gara è figlio della sua solita scapestratezza, quella che lo ha portato più volte a cadere durante i Gran Premi e poi perfino dalla mountain bike in allenamento. Lo ripeteremo fino alla nausea: ben venga un campione che non si risparmia mai, ma se il ragazzino spagnolo vuole puntare al titolo mondiale, senza più una Honda schiacciasassi sotto al sedere, non si può permettere di finire una gara su due disteso sulla ghiaia o, peggio, con la mano fasciata. È ora di mettere la testa a posto.

DUCATI – voto 4. Se la rossa di Borgo Panigale aveva un'altra chance di finire sul podio in questa stagione così altalenante, era sicuramente nel Gran Premio del Giappone. Non ci sono piste come quella di Motegi, tutta fatta di brusche frenate e altrettanto repentine accelerazioni, in grado di esaltare i punti di forza della Desmosedici GP15. Invece, il bottino finale della trasferta nipponica è ben magro: appena il quinto posto per Andrea Dovizioso, anche lui vittima della crisi finale delle gomme da bagnato, e addirittura il ritiro per Andrea Iannone figlio dell'esplosione del motore. Un'altra occasione perduta. E un altro giustificato rammarico.