18 agosto 2025
Aggiornato 02:30
Il doppio podio nel GP del Qatar rilancia le ambizioni della rossa

Ducati, tentazione Mondiale: «Con la GP15 possiamo farcela»

Dovizioso non vuole farsi prendere dall'entusiasmo: «Ci vorranno cinque o sei gare per capire esattamente dove ci troviamo. Dobbiamo ancora lavorare, soprattutto sull'usura delle gomme. Ma secondo me il titolo è possibile»

BORGO PANIGALE – Parola d'ordine: restare con i piedi per terra. Difficile farlo, quando al rientro in pista dopo una stagione disastrosa il primo Gran Premio porta in dote già una pole position e due podi. E se poi la vittoria finale sfuma per 174 millesimi, poco male: il bilancio è comunque positivo. Per capire esattamente di quanto, però, bisogna ancora aspettare. «Cinque o sei gare» per la precisione, secondo Andrea Dovizioso. Fino a quel momento, il titolo mondiale resta ancora un obiettivo tabù.

PAZZA IDEA CAMPIONATO«Se dovessi parlare per la sensazione che ho ora, penso che con questa moto potremo lottare per il campionato – ammette Dovi – Ma so che non è la realtà. Ci vorrà ancora qualche gara per mettere a posto i nostri punti deboli, solo dopo capiremo dove ci troviamo. La base della moto, comunque, è ottima e penso che nessuno si sarebbe aspettato questa velocità o questi risultati nella prima gara». Il primo dei punti deboli di cui i tecnici di Borgo Panigale si stanno occupando è l'usura delle gomme. «Ho cercato di non stressare troppo la gomma posteriore nella prima metà della gara – spiega – ma non è bastato perché negli ultimi cinque giri non avevo abbastanza aderenza per lottare con Valentino. Non ero veloce come lui in alcune curve e questo ha condizionato la mia strategia. La tattica era di iniziare l'ultimo giro davanti a Valentino, ma non sono riuscito ad uscire davanti alla curva 1. Poi ho spinto al massimo e all'ultimo giro, con le gomme finite, ho staccato il mio miglior tempo. Ma non è bastato». Poco male, però: «Lottare per la vittoria è l'obiettivo di ogni pilota e riuscirci con la Ducati dopo due anni di sofferenza, e alla prima gara con la nuova moto, è stato davvero speciale».

PRUDENZA FORZATA – Entusiasmo ancora più marcato, visto che per lui si trattava del primo podio in MotoGP, ma stessa forzata prudenza anche per Andrea Iannone. «Il mio obiettivo è di lottare per le prime cinque posizioni ad ogni gara – dichiara il pilota di Vasto – Non voglio dire sempre per il podio, perché so che in MotoGP è molto difficile, ogni pilota è forte. Di sicuro la nuova moto è migliorata molto, ma è ancora giovane. Sono ottimista, ma voglio mantenere i piedi per terra. Non so cosa succederà quando arriverò ad Austin per la prima volta con questa moto». Non lo sanno i piloti, non lo sa il team. Ma non lo sanno nemmeno Honda e Yamaha. E di certo le avversarie giapponesi non vivranno tranquille l'incertezza della terza incomoda inseritasi di forza nella lotta per l'iride.