Ducati, tentazione Mondiale: «Con la GP15 possiamo farcela»
Dovizioso non vuole farsi prendere dall'entusiasmo: «Ci vorranno cinque o sei gare per capire esattamente dove ci troviamo. Dobbiamo ancora lavorare, soprattutto sull'usura delle gomme. Ma secondo me il titolo è possibile»
BORGO PANIGALE – Parola d'ordine: restare con i piedi per terra. Difficile farlo, quando al rientro in pista dopo una stagione disastrosa il primo Gran Premio porta in dote già una pole position e due podi. E se poi la vittoria finale sfuma per 174 millesimi, poco male: il bilancio è comunque positivo. Per capire esattamente di quanto, però, bisogna ancora aspettare. «Cinque o sei gare» per la precisione, secondo Andrea Dovizioso. Fino a quel momento, il titolo mondiale resta ancora un obiettivo tabù.
PAZZA IDEA CAMPIONATO – «Se dovessi parlare per la sensazione che ho ora, penso che con questa moto potremo lottare per il campionato – ammette Dovi – Ma so che non è la realtà. Ci vorrà ancora qualche gara per mettere a posto i nostri punti deboli, solo dopo capiremo dove ci troviamo. La base della moto, comunque, è ottima e penso che nessuno si sarebbe aspettato questa velocità o questi risultati nella prima gara». Il primo dei punti deboli di cui i tecnici di Borgo Panigale si stanno occupando è l'usura delle gomme. «Ho cercato di non stressare troppo la gomma posteriore nella prima metà della gara – spiega – ma non è bastato perché negli ultimi cinque giri non avevo abbastanza aderenza per lottare con Valentino. Non ero veloce come lui in alcune curve e questo ha condizionato la mia strategia. La tattica era di iniziare l'ultimo giro davanti a Valentino, ma non sono riuscito ad uscire davanti alla curva 1. Poi ho spinto al massimo e all'ultimo giro, con le gomme finite, ho staccato il mio miglior tempo. Ma non è bastato». Poco male, però: «Lottare per la vittoria è l'obiettivo di ogni pilota e riuscirci con la Ducati dopo due anni di sofferenza, e alla prima gara con la nuova moto, è stato davvero speciale».
PRUDENZA FORZATA – Entusiasmo ancora più marcato, visto che per lui si trattava del primo podio in MotoGP, ma stessa forzata prudenza anche per Andrea Iannone. «Il mio obiettivo è di lottare per le prime cinque posizioni ad ogni gara – dichiara il pilota di Vasto – Non voglio dire sempre per il podio, perché so che in MotoGP è molto difficile, ogni pilota è forte. Di sicuro la nuova moto è migliorata molto, ma è ancora giovane. Sono ottimista, ma voglio mantenere i piedi per terra. Non so cosa succederà quando arriverò ad Austin per la prima volta con questa moto». Non lo sanno i piloti, non lo sa il team. Ma non lo sanno nemmeno Honda e Yamaha. E di certo le avversarie giapponesi non vivranno tranquille l'incertezza della terza incomoda inseritasi di forza nella lotta per l'iride.
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